Gli armeni secondo il geografo italiano Renato Biasutti (1954)
da Renato Biasutti, Le razze e i popoli della terra; con la collaborazione di Raffaello Battaglia [et al.], Torino, Utet v.: ill ; 27 cm. 1953.
Precisiamo che nella trascrizione di questo articolo si è provveduto a mantenere totalmente invariato il testo e a rispettare un criterio puramente conservativo e testimoniale.
Questo articolo risente in modo particolare degli studi Etno-antropologici di Felix Von Luschan dal titolo del 1911 dal titolo:
e di altri lavori tra cui gli studi di:
(1847) F. De Vecchi e G. Osculati, Giornale di carovana o viaggio nell'Armenia, Persia ed Arabia fatto negli anni 1841-42, Milano, 1847.
Il massiccio montuoso nel quale si saldano le catene dell'Anatolia e dell'Iran, fra le basse vallate ascendenti della Mesopotamia e verso il Caucaso, formò dapprima il paese di Urartu e la sede dei Haldi, una popolazione forse a fine agli Hittiti. Poi accolse il popolo indo europeo degli armeni (Hay plur. Haykh) dal nome dell'eroe eponimo della stirpe) il quale, specialmente tra il V e il XIII secolo, cioè durante il periodo bizantino, riuscì a costruirvi un centro vivace di cultura cristiana che ci ha lasciato alcune delle più importanti opere della letteratura amena e molti monumenti, oggi tutti in rovina, di architettura religiosa. Quando poi, iniziatasi la irresistibile penetrazione delle tribù tatare e turche, il paese finì col cadere sotto il dominio politico, etnico e religioso dei musulmani, gli Armeni abili artigiani e commercianti, si diffusero in tutti i centri dell'Oriente e anche dell'Europa orientale con una forma di infiltrazione simbiotica tra le genti che offre molte somiglianze con quella degli Ebrei, con i quali gli armeni hanno in comune una notevole intelligenza degli affari, sviluppato specialmente fra i gruppi fissati nei centri urbani.ma nel loro paese d'origine, nelle valli superiore dell'Eufrate, del Ciorok e dell'Arasse, alla fine del secolo scorso gli Armeni, benché ancora assai numerosi (900.000 circa intera Armenia) erano già una minoranza di fronte al blocco musulmano costituito da Turchi, Tatari e Curdi e, anche per il fatto che gli Armeni erano numerosi specialmente nelle città e nei borghi più grossi, in ben pochi distretti rappresentavano la maggior parte della popolazione rurale. Essi furono quindi praticamente senza possibilità di difesa quando si iniziarono nel 1895 le persecuzioni, le deportazioni, i massacri che dovevano richiamare inutilmente l'attenzione della diplomazia europea sulla "questione armena". Inutilmente, perché la distruzione sistematica o l'espulsione dei nuclei armeni, nell'Armenia propria e in tutte le altre province della Turchia si proseguì dal regime assolutista del vecchio sultano Abdul Hamid II al governo dei giovani turchi arrivò a compimento durante la prima guerra mondiale.onde attualmente l'Armenia storica non ha più gli armeni all'infuori della sua porzione orientale, oltre l'Arasse, dove nella Repubblica sovietica del "Hayastan", a trovato asilo, insieme con i vecchi residenti, il nucleo maggiore dei fuggitivi del territorio ottomano. Altri nuclei importanti sono stabiliti nella Siria nella Persia settentrionale. Scomparsi sono anche gli armeni della cilicio, che costituivano nel medioevo la "piccola Armenia" E si erano mantenuti pressoché indipendenti sino alla metà del secolo scorso. Sugli Armeni sono stati fatti numerosi studi antropologici. Risulta che essi hanno statura mezzana, corporatura massiccia con tronco ampio e gambe corte, pelle bianca capelli e occhi castani o neri, pelosità abbondante. Nella testa si rileva effettivamente la presenza della brachicefalica a occipite piatto, cioè di tipo Armenoide, la faccia allungata, il naso stretto e prominente, spesso aquilino. Ma non tutti gli armeni sono degli "Armenoidi": molti di essi presentano il tipo dolicocefalo bruno che abbiamo detto iraniano, e se si potessero eliminare completamente, dei gruppi osservati e misurati, gli individui che hanno risentito della deformazione artificiale della testa, si troverebbe la proporzione di questi dolicoidi più rilevante è che non facciano supporre le cifre medie dell'indice cefalico.
La cultura rullare Armena non si scosta molto dalle forme prevalenti nell'Oriente. La casa è di pietra e di fango a un solo piano, col tetto a terrazza; talora parzialmente affondata nel suolo, altre volte dotata di loggiato anteriore.in alcuni luoghi le terrazze sono provviste di piattaforme di legno sulle quali d'estate sì suol pernottare all'aperto. Il costume tradizionale aveva subito influssi musulmani, evidenti in specie nei larghi pantaloni di stoffa pesante è scura e nei corti Farsetti senza maniche portati dagli uomini.le donne fuori di casa andavano velate o coprivano almeno la parte inferiore del viso. Nella costituzione della famiglia gli armeni hanno conservato, come altri popoli del vicino Oriente, l'organizzazione patriarcale è la tendenza a mantenere i figli ammogliati nella casa paterna e sotto l'autorità del vecchio, onde, anche per la grande prolificità della stirpe, le famiglie hanno in generale un numero rilevante di componenti. Ma, a differenza dei gruppi musulmani, le donne godono di molta considerazione e alla morte del capo famiglia la vedova precede i figli nei diritti di successione. Il capo della Chiesa Armena (Catolicòs) risiede a Eshmiazin, antico centro religioso degli Armeni posto presso Erivan, l'attuale capitale dell'Armenia sovietica.
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