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Liana Aleksanyan splendida Tosca al Teatro Petruzzelli di Bari di Carlo Coppola





Uno dei guai dell'opera d'arte nell'epoca della riproducibilità tecnica - Das Kunstwerk im Zeitalter seiner technischen Reproduzierbarkeit come avrebbe scritto Walter Benjamin - sono le registrazioni delle interpretazioni dei grandi attori e dei grandi cantanti. Ormai quando andiamo a teatro ad assistere ad un'opera che già conosciamo ci aspettiamo che l'attore o il cantante interpreti quel passaggio, quel monologo, quel duetto, quell'aria così come la conosciamo, che l'orchestra suoni con la potenza e la determinazione del disco che abbiamo a casa. Chi allora tra gli umani può superare la Ponselle, la Callas, la Tebaldi, la Gruberova, la cui facilità di emissione ci fa sembrare anche all'orecchio che l'opera lirica sia qualcosa di facile o almeno di agevole? Non dimeno accade per il teatro in televisione, condizionato dai ricordi e dalle emozioni che il singolo spettatore lega a quelle visioni. È così con le opere di Eduardo che nessuno è in grado di interpretare come lui stesso o come Toni Servillo, unico che non imita De Filippo ma, evocandone la forza, la drammaticità, ne evidenzia il genio senza scimmiottarlo.
L'azione drammatica è nota agli spettatori-cultori che non attendono altro che arrivi la loro scena preferita per chiudere gli occhi e vedere "in su la scena" il fantasma di "un tenero fiore, ma un fiore fisico, un fiore-polpetta nella fioritura di pubertà", una cinquantenne che interpreta una ventenne o viceversa. 
L'opera lirica è, pertanto, sogno allo stato puro: il teatro per eccellenza come sosteneva anche un grande attore e filosofo italiano del 900, Carmelo Bene. 
Ciò che accade in questi giorni al Teatro Petruzzelli di Bari è un vero e proprio miracolo, la Tosca di Giacomo Puccini, imperiosa e romantica nella sua classicità, più che verista come molti la amano. La regia pulita e attenta di Mario Pontiggia, senza eccessi, con allestimento scenico proveniente dallo Stabile di Palermo, con pochi dettagli degni di ulteriore interlocuzione - non già perché errati ma perché interpretabili - degni di confronto, discussioni per ore, magari sorseggiando uno snifter del famoso brandy armeno Ararat. Questa regia è ancora la prova che non occorra banalizzare e ascensorizzare alcun che nell'opera lirica, pornografare i rigoletti, postribolizzare le madame butterfly, carmenizzare le fanciulle del west, nekrotizzare e kantorizzare gli otelli. Nei libretti e nelle indicazioni delle partiture c'è tutto quello che serve a stupire, esaltare, modernizzare, giocolare, amare, erotizzare, impressionare. Tosca può essere anche vestita da "cappuccetto rosso", con la mantellina blu, elettrica, nel terzo atto, come la pubblicità di cosmetici o profumi, o risultare una pia pastorella semi-sprovveduta e non rendersi conto sino all'ultimo che il prezzo della salvezza del suo amato sia il ricattatorio amplesso con Scarpia, tornare alla casetta sua dopo aver compiuto il delitto, seppur per difesa. Più pia di donna Lenora della Forza del Destino e al contempo più perversa di Lady Macbeth, ama, evolve, e, schiettamente, si dispera, restando pienamente credibile, cosa di per sé assai complessa nell'opera lirica. 



A Bari nelle date 17, 20 e 22 dicembre 2021 al Petruzzelli, Tosca è Liana Aleksanyan, talento schietto, ardimentoso, ed espressivo! Nella voce porta tutta la complessità accresciuta degli anni di una carriera iniziata da giovanissima come musicista a tutto tondo. Nelle pieghe dei dettami registici interpreta una Tosca fortemente proudoniana, forse il personaggio più psicologicamente sfaccettato dell'intero catalogo italico. La Aleksanyan ha voce che sorride, che ama, che palpita e all'ottimo uso tecnico dello strumento, abbina lo studio intenso del personaggio. Il risultato è un misto di forza, bellezza, sensualità ed eleganza che, secondo gli addetti ai lavori, si abbinano perfettamente con i valori di alto professionismo, cordialità, affabilità. La sua presenza scenica è decisiva, vibrante, autentica. Commuovono la sua delicatezza, la freschezza dei suoi gesti, il suo ammaliante candore, il suo ardore passionale, la coerenza del personaggio che attorialmente non indulge a ripensamenti e che va incontro alla morte, con la coerenza di una passeggiata in cui sempre si va avanti, in piena coscienza, con Eleganza Italiana e imperiosità stilistica profondamente innata nelle donne d'Armenia.
Liana Aleksanyan ha iniziato il suo apprendistato musicale da giovanissima prendendo lezioni di pianoforte presso la Mirzoyan Music School. A 16 anni inizia studiare canto alla S. Danielyan Academy, iniziando anche una carriera.
Nel 2000, la signora Aleksanyan intrapreso il percorso di studio superiore presso il Conservatorio Komitas di Yerevan nella classe di Sergey Danielyan, completando giungendo alla laurea con lode nel 2005. Ha partecipato ai corsi di perfezionamento tenuti da Dante Mazzola alla Scala di Milano e durante i suoi anni di studio, ha debuttato con La Traviata al Teatro Nazionale Armeno di Yerevan.
La Aleksanyan ha affrontato i suoi primi ruoli teatrali in Europa come Fiordiligi (COSI FAN TUTTE) al Festival dell'Opera de Bauge in Francia. Nello stesso anno ha debuttato nel ruolo della protagonista di MANON LESCAUT al Teatro Nazionale dell'Opera di Oslo e al Teatro di Linz, e come Contessa (LE NOZZE DI FIGARO) alla Volksoper di Vienna. Nella stagione 2006/2007 ha debuttato con lo Staatstheater Braunschweig come Violetta (LA TRAVIATA), tornando poi con successo come Gilda (RIGOLETTO), Mimì (LA BOHEME), Desdemona (Otello), Luisa (Luisa Miller), Amelia (Simon Boccanegra), Tatjana (Eugene Onegin), Amelia (Ernani) ecc.
Nel 2010/2011 Liana Aleksanyan è stata invitata a far parte dell'ensemble dell'Aalto Theatre Essen, dove ha lavorato insieme al Maestro Stefan Soltesz su un variegato repertorio che spazia da Verdi a Puccini, Donizetti e Mozart ecc. I suoi ruoli a Essen includevano Donna Anna (Don Giovanni), Contessa (Le nozze di Figaro), Amalia (I Masnadieri), Adina (L'elisir d'amore), Antonia (I racconti di Hoffmann), Violetta Valéry (La Traviata).
La signora Aleksanyan ha fatto il suo debutto al Teatro dell'Opera di Amburgo nel 2009, cantando Lucia (Lucia di Lammermoor) e Gilda (Rigoletto). Successivamente, ad Amburgo, la signora Aleksanyan ha anche interpretato Violetta Valéry (La Traviata), Micaela (Carmen) e Blanche (Dialogues des Carmélites) sotto la direzione della signora Simone Young.
Nel 2016 ha cantato per la prima volta con grande successo la sua prima Madama Butterfly all'Oper Köln, della stessa Opera Pucciana è stata protagonista in altre 14 produzioni. In seguito, ha anche cantato al fianco del Maestro Daniel Oren in un concerto di gala allo Shanghai Grand Theatre.
Nel 2016/17 Liana ha debuttato durante gli spettacoli di inaugurazione della stagione del Teatro alla Scala di Milano interpretando Madama Butterfly sotto la direzione del Maestro Riccardo Chailly. Nel 2017 ha inoltre cantato Aida allo Sferisterio Opera Festival di Macerata e una nuova produzione di Madama Butterfly al Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia, nonché alla Deutsche Oper am Rhein di Düsseldorf.
I suoi impegni recenti includono i ruoli Amelia Grimaldi (Simon Boccanegra) a Bari, Madama Butterfly a Düsseldorf, Trieste e Firenze, Mimi (La Bohème) ed Elisabeth (Don Carlo) a Düsseldorf, Aida (Aida) alla Royal Opera House di Londra, Luisa Miller (Luisa Miller) Opera di Stato di Amburgo. Nel dicembre 2021 a cantato per la prima volta nel ruolo di Tosca al teatro Petruzzelli di Bari. 
Anche il 20 dicembre al Petruzzelli un tripudio del pubblico plaudente ha salutato la splendida Liana Aleksayan alla conclusione della recita. 

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