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100° Anniversario della Conferenza di Londra (1921-1922) Turchi e Azeri preparano nuove esercitazioni congiunte

Trattato di Kars (1921)


Ricorrerà nel mese di febbraio prossimo il 100° anniversario dell'inizio della Conferenza di Londra che si tenne nella capitale inglese nel periodo 21 febbraio - 12 marzo 1921 e fu aggiornata al marzo 1922. Era il tentativo di smentire o ridimensionare le aspettative di Armeni e Curdi che avevano ottenuto, almeno sulla carta, con il Trattato di Sèvres dell'agosto 1920, la concessione ciascuno di uno stato unitario e indipendente a garanzia della propria etnia.
Le potenze dell'Intesa si sedettero al tavolo delle trattative per cercare di costringere i nazionalisti di Atatürk a venire a patti con il governo del Sultano. Il rappresentante kemalista, il Ministro degli Esteri Bekir Sami Kunduh, si rifiutò di accettare la partecipazione alla conferenza di delegati del governo di Istanbul e non volle riconoscere le condizioni contenute nel Trattato di Sèvres come base per l'apertura dei negoziati, adducendo come scusa che esso fosse stato stipulato con l'Impero Ottomano e non con la nuova Turchia. Bekir Sami era un Osseto, con formazione ottomana e specializzazione in Scienze Politiche a Parigi, e negli anni precedenti - prima di divenire tra il 1920 e il 1921 Ministro degli Esteri della Repubblica di Turchia - aveva lavorato come diplomatico a San Pietroburgo. Era considerato assai abile nelle trattative e la sua nomina principale prima dell'armistizio di Mudros del 30 ottobre 1918 che pose fine alla guerra tra l'Impero Ottomano e la triplice Alleanza era stata di Governatore di Beirut, da sempre un centro caldo per la sua multietnicità. Inoltre, come altri membri scelti del Comitato di Unione e Progresso, faceva parte della Società Karakol che era una vera e propria agenzia di intelligence interna al Comitato. In tutto questo, dunque, Bekir Sami Kunduh non fu un Kemalista della prima ora, ma uno strenuo assertore della seconda, allorquando fu convocato da Mustafà Kemal e di lì a poco ne sposò la causa. Grazie alla mirata azione di Bekir Sami, il kemalismo ottenne una serie di importanti vittorie, soprattutto il definitivo riconoscimento della nuova Turchia di Mustafà Kemal che di lì in avanti divenne per le tutte le potenze mondiali l'unico interlocutore turco possibile. Oltre a questo ottenne la cessazione dell'applicazione del principali punti del Trattato di Sevres tra cui solo il parziale ridimensionamento dell'esercito turco e il principio non scritto - rimasto tale fino all'avvento di Erdogan - che esso fosse considerato utile alle garanzie di laicità dello stato e in sostanza la sospensione di tutti i punti di politica estera previsti dal Trattato. Dì lì a poco sarebbero stati, infatti, stipulati: il Trattato di Mosca del 16 marzo 1921 con l'Unione SovieticaAccordo di Ankara con la Francia, che pose fine alla guerra franco-turca, il Trattato di Alessandropoli e il Trattato di Kars, che fissarono i confini esterni della Turchia e le sue relazioni con i vicini Georgia, Armenia, Azerbaijan e Russia, oltre alla negazione dei diritti per le principali etnie non turaniche presenti nello stato.
Per celebrare i 100 anni dall'inizio della conferenza di Londra, e quindi la fine del Trattato di Sévres, la Turchia e l'Azerbaijan tra il 1 e il 12 febbraio 2021 hanno stabilito esercitazioni congiunte nella città di Kars. Anche il luogo scelto non è casuale, anzi estremamente simbolico - come tutto nella politica di Erdogan - e tende così a svelare propangadisticamente il significato delle sue mosse e i nomi dei suoi veri alleati. Proprio a Kars, infatti, fu stipulato un trattato di amicizia tra la Turchia e le Repubbliche Socialiste di Armenia, Azerbaigian, e Georgia con la partecipazione esterna della Repubblica sovietica russa. Era il 23 ottobre del 1921, il documento fu poi ratificato a Yerevan l'11 settembre dell'anno successivo. Il trattato prevedeva che fossero ceduti alla Turchia i territori acquisiti dall'impero russo nel Caucaso meridionale con il congresso di Berlino del 1878, tranne il governatorato del Caucaso sud-occidentale, ossia Batumi e il suo circondario, che venivano assegnati alla RSS Georgiana. Il trattato segnò la pace ad est e consentì ai turchi di concentrare le loro forze ad ovest nella guerra d'indipendenza turca e nella guerra greco-turca.
Il documento ufficiale del trattato di Kars è composto da un preambolo, 20 articoli e 3 allegati. I termini temporali della validità del contratto non sono indicati. Probabilmente, però, i termini reali di durata del trattato sono almeno a 30 anni con rinnovi di ben più lunga durata, così ad esempio si spiegherebbe la protezione della regione di Nakhigevan assegnato all'Azerbaigian nel 1924 in ottemperanza all'articolo 5 del trattato.
A questo termine si legherebbe una dichiarazione del Ministro degli Esteri Russo Molotov del 22 luglio 1945 alla conferenza di Potsdam, nella quale il ministro degli esteri dell'Unione Sovietica chiedeva la restituzione delle regioni, annesse dalla Turchia, di Kars, Artvin e Ardahan e della regolarizzazione dei problemi degli stretti del Mar Nero. Proprio in preparazione del centenario della Conferenza di Londra del 1921 e, soprattutto del successivo Trattato di Kars, siamo certi che altre azioni importanti avranno luogo nell'ambito dei rapporti turco-russi nel 2021 che coinvolgono, loro malgrado, gli stati del Caucaso meridionale.