Silva Kaputikyan: una nota biografica
Silva Kaputikyan, in armeno Սիլվա Կապուտիկյան (Yerevan, 20 Gennaio 1919 – Yerevan, 25 agosto 2006), è stata una scrittrice,poetessa e accademica armeno.
Sirvard o solo "Sylva" Kaputikyan è stata una poetessa, scrittrice armena, ma anche accademico e attivista politico.
È universalmente riconosciuta come "La poetessa principale dell'Armenia contemporanea".
Nata da genitori originari di Van, nell'attuale Turchia orientale, crebbe a Yerevan, la capitale armena, dove trascorse poi tutta la sua vita.
A 13 anni scrisse la sua prima poesia edita pubblicata sul quotidiano «Պիոներ կանչ». Suo padre, Parunag Kaputikyan, fu un lavoratore nel settore dell'editoria nazionale e fu assassinato nel 1920.
Dopo essersi laureata presso la Facoltà di Filologia della Università Statale di Yerevan, si specializzò frequentando i corsi superiori dell'Istituto di Letteratura Mondiale Gorky. Fece il suo effettivo debutto letterario nel 1930 e pubblicando la sua prima raccolta di poesie nel 1945. La raccolta conteneva "Խօսք իմ որդուն" (Un messaggio a mio figlio), riconosciuta come una delle poesie più famose della Kaputikyan.
I due temi principali delle sue opere sono stati l'identità nazionale e lirismo poetico. La Kaputikyan, ricorda il loro calvario durante il Genocidio Armeno in "իմ կարոտը" (La mia nostalgia) del 1992. È stata riconosciuta come la poetessa principale d'Armenia. I suoi lavori sono stati tradotti da Bulat Okudjava, Evgenij Evtushenko, Bella Achmadulina, Desanka Maksimović e altri. Ha ricevuto vari premi internazionali tra cui "Renowned Master of Arts" Armenian SSR (1970) e "Renowned Worker of Arts" della Repubblica Sovietica della Georga(1980), Il Premio Nazionale dell'Unione Sovietica nel (1982) e Armenian SSR (1988), del premio italiano "Nosside", inoltre è stata insignita dell'ordine di San Mesrop Mashtots (Armenia) e del "Knyaginia Olga" (Ucraina). Kaputikian fu componente della l'Accademia Nazionale Armena delle Scienze e membro dell'Associazione Internazionale PEN.
Politicamente si impegnò fortemente a favore dell'autodeterminazione del Karabakh. Nel febbraio 1988, durante un ricevimento al Cremlino, Mikhail Gorbaciov dichiarò che lui e sua moglie, Raissa, apprezzavano molto la poesia di Silva Kaputikyan.
La Kaputikian apparve, interpretando se stessa, in un documentario autobiografico del 1992 di Sergei Parajanov intitolato L'ultima Primavera. Il 14 aprile 2004, scrisse una lettera aperta dal titolo "Kocharyan se ne deve andare", dove protestò contro i metodi duri del presidente armeno Robert Kocharyan utilizzati verso i manifestanti il 12 aprile/13 aprile 2004. In quell'occasione restituì l'onorificenza intitolata a San Mesrop Mashtots che le era stata assegnata dallo stesso presidente nel 1999.
Morì a Yerevan colpita da un ictus, all'età di 87 anni nell'agosto 2006.
Opere
- Con i Giorni (1945)
- La mia intimità (1953)
- Candide Conversazioni (1955)
- Bon Voyage (1957)
- Riflessioni a metà a della strada (1961)
- Sette Stazioni (1966)
- Le mie Pagine (1968)
- Verso la profondità dei monti (1972)
- Lilith (1981)
- E' giunto l'inverno (1983)
- F. Barringer e B. Keller, "A Test of Change Explodes in Soviet Union", The New York Times, 11 March 1988
- Sabrina P. Ramet, Religion and nationalism in Soviet and East European politics, Duke University Press. p. 189.
- Kevork B.Bardakjian, A Reference Guide to Modern Armenian Literature, 1500-1920: With an Introductory History, Detroit, Wayne State University Press. p. 229. ISBN 9780814327470
- Kevork B. Bardakjian, A Reference Guide to Modern Armenian Literature, 2000
- Richard G. Hovannisian, Looking Backward, Moving Forward, 2003
- "Kocharyan Must Go", in Shrjadardz Armenian Magazine, 2004, p. 21
per approfondire Silva Kaputikyan:
- Silva Kaputikyan: Una poetessa in rivolta per la Libertà di Carlo Coppola con la consulenza e traduzione di Grigor Ghazaryan.
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