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ԽՈՍՔ ԻՄ ՈՐԴՈՒՆ - Messaggio a mio figlio di Silva Kaputikyan



Սիլվա Կապուտիկյան։ ԽՈՍՔ ԻՄ ՈՐԴՈՒՆ


Այս գարնան հետ, այս ծաղկունքի,
Այս թռչնակի, այս առվակի,
Հետն այս երգի ու զարթոնքի
Բացվեց լեզո՜ւն իմ մանկիկի:

Ու թոթովեց բառ մի անգին
Հայկյան լեզվից մեր սրբազան,
Ասես մասունք հաղորդության
Դիպավ մանկանս շրթունքին...

- Լսի'ր, որդիս, պատգամ որպես
Սիրող քո մոր խո՜սքը սրտանց,
Այսօրվանից հանձնում եմ քեզ
Հայոց լեզո՜ւն հազարագանձ:

Կտրել է նա, հանց աստղալույս,
Երկինքները ժամանակի,
Շառաչել է խռովահույզ
Սլացքի հետ հայկյան նետի,

ՈՒ Մեսրոպի սուրբ հանճարով
Դարձել է գիր ու մագաղաթ,
Դարձել է հո՜ւյս, դարձել դրո՜շ,
Պահել երթը մեր անաղարտ...

Նրանո'վ է մրմրնջացել
Հայ պանդուխտը վերքն իր սրտի,
Նրանո'վ է որորտացել
Կռվի երգն իմ ժողովրդի,

Նրանո'վ է մայրս ջահել
Ինձ օրորոց դրել մի օր,
Հիմա եկել, քե՜զ է հասել
Նրա կարկաչը դարավոր...

Բա'ց շուրթերդ, խոսի՜ր, անգի'ն,
Ժիր դայլայլի՜ր, ի'մ սիրասուն,
Թող մանկանա' քո շուրթերին
Մեր ալեհե՜ր հայոց լեզուն...

Պահի'ր նրան բարձր ու վճիտ,
Արարատի սուրբ ձյունի պես,
Պահի'ր նրան սրտիդ մոտիկ,
Քո պապերի աճյունի պես,

Ու ոսոխի զարկիցը սև
Դու պաշտպանի'ր կրծքով նրան,
Ինչպես մո՜րդ կպաշտպանես,
Թե սո'ւր քաշեն մորդ վրան,

Ու տե'ս, որդիս, ո'ւր էլ լինես,
Այս լուսնի տակ ո՜ւր էլ գնաս,
Թե մո'րդ անգամ մտքիցդ հանես,
Քո մա՜յր լեզուն չմոռանա'ս:


Messaggio a mio figlio

traduzione dalla lingua francese di Carlo Coppola


Con la primavera e con la fioritura
il volo degli uccelli e lo scorrere del torrente
con questi canti e questo risveglio
la lingua di mio figlio si sciolse 

Pronunciò una parola preziosa
della nostra sacra lingua di Haik
come se una particola del Santissimo Sacramento
avesse toccato il labbro del mio bambino

- Ascolta, figlio mio, il mio messaggio per te 
dal cuore della tua amata madre,
da questo giorno io ti affido 
la preziosa lingua Armena.

Ho aperto un varco nella luce delle stelle
dai cieli dei secoli,
si è incrinata con turbolenza
con il volo di una freccia armena.

Con l'intelligenza di San Mesrop
è diventata una lettera e una pergamena 
È diventata una speranza, è diventata una bandiera
ha mantenuto il nostro viaggio intatto

Con essa, sussurravano
gli immigrati armeni con le ferite nei loro cuori
Con essa tuonò 
il canto di battaglia della mia gente

con essa la mia anziana madre 
mi mise nella culla un giorno
io te l'ho trasmessa 
con un secolare sussurro

apri la bocca e parla, mio adorato
presto, canticchia, mio caro
lascia che sia ancora sulle tue labbra, 
la nostra lingua armena dai capelli grigi  

mantienila alta e pura
come la sacra neve dell'Ararat 
tienila vicina al tuo cuore
come le ceneri dei tuoi antenati...

e contro l'attacco del nemico
proteggila con il tuo petto
come proteggesti tua madre
quando minacciarono la sua vita con la spada

e vedi, figlio mio, non importa dove tu sia
in qualunque posto tu vada a vivere sotto la luna
anche se dimenticherai tua madre
non dimenticare tua lingua materna.



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