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🌺 Հոկտեմբերի լռությունը Կարլո Կոպպոլայի / 🕯️ Il Silenzio di Ottobre di Carlo Coppola

 


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  Հոկտեմբերի լռությունը 🕯️

Հոկտեմբերի 27-ի հիշատակին


Ինչպես ամեն տարի՝
նորից մի հին ցավ է բացվում,
նորից հուշերն են հառնում խավարից
դա մեր ցավն է,
քո ցավը, Հայաստան։


Այդ օրը՝ ծանր ու մռայլ,
վերաբացվեց վերջին խավարանոցը,
արդարության անունով,
բայց՝ առանց արդարության։
Նրանք հալածեցին եղբորը,
ով չէր խոնարհվում հոսանքի դեմ։

Ո՛չ աչքերը,
ո՛չ սրտերը չեն բժշկվի այլևս,
իսկ քամին դեռ բերում է ձայներ՝
հեռավոր հրացաններից։

Եվ իմաստուն շինարարը ասես շշնջաց.
«
Որդիս, այսպես չեն շինում տներ,
որոնց հիմքում եղբայրի արյուն կա»։

Մենք գիտենք նրանց անունները,
բայց չենք ասի
թող ժամանակը խոսի նրանց փոխարեն։
Մոսկվայից եկած հորեղբայրների ստվերներն են
և մի տեղացի՝ տխուր ու մոլորված,
որ չիմացավ՝ ո՞ւմ համար էր շինում։

Ապա եղան նրանք՝
արյան ու խաբեության որդիները,
մի կեղծ հերոս՝ Նաիրի անունով,
որ հանեց դիմակը երեկոյան վերջում
բայց մահն անգամ նրան չներեց։

Վերջում միայն լռությունն էր մնացել,
երբ զզվելի պահակը,
այն անսիրտ պապիկը,
կրակեց վերջին անգամ՝
թաղելով մեզ բոլորիս
իր լռության տակ։

Եվ ինչպես կոտրված երազի արձագանք,
Օ՜, տխուր Հայաստան,
մինչև ե՞րբ պիտի երգես
քո ճիչը՝
անվերջ աշնան լռության մեջ։


ԻՏԱԼԵՐԵՆ / ITALIANO


🌺 Il silenzio di ottobre 🕯️

In memoria del 27 ottobre


Come ogni anno,
una vecchia ferita si riapre,
e i ricordi sorgono dall’ombra —
è il nostro dolore,
il tuo dolore, Armenia.

In quel giorno, greve e oscuro,
si riaprì l’ultima prigione,
in nome della giustizia,
ma senza giustizia.
Inseguirono il fratello
che non si piegava alla corrente.

Né gli occhi,
né i cuori guariranno più,
e il vento ancora porta voci
da fucili lontani.

E il saggio costruttore parve sussurrare:
«Figlio mio,
così non si costruiscono case
fondate sul sangue di un fratello».

Noi conosciamo i loro nomi,
ma non li diremo —
che sia il tempo a parlare per loro.
Ombre di zii venuti da Mosca,
e un uomo del posto, triste e smarrito,
che non seppe per chi costruiva.

Poi vennero loro —
figli del sangue e dell’inganno,
un falso eroe dal nome Nairi,
che tolse la maschera
alla fine della sera —
ma neppure la morte lo perdonò.

Alla fine rimase soltanto il silenzio,
quando il guardiano disgustoso,
quel vecchio senza cuore,
sparò l’ultimo colpo,
e ci seppellì tutti
sotto il suo silenzio.

E come l’eco d’un sogno infranto,
oh, triste Armenia,
fino a quando canterai
il tuo grido
nel silenzio infinito dell’autunno?