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Parole di Carlo Coppola in occasione della Consegna della Medaglia di Gratitudine del Presidente della Repubblica d'Armenia




Su gentile, fin troppo cortese, sollecitazione di alcuni buoni amici - i mei soliti 25 lettori di manzoniana memoria - pubblico l'indirizzo di saluto e le parole di ringraziamento da me pronunciate in occasione della consegna della Medaglia di Gratitudine del Presidente della Repubblica d’Armenia da parte dell’Ambasciatore presso la Sala Giunta del Comune di Bari il 05/01/2024.

Բազմաթիվ լավ ընկերների բարի խնդրանքով հրապարակում եմ իմ ողջույնի և շնորհակալական խոսքը Կառլո Կոպոլայի կողմից՝ Իտալիայում ՀՀ դեսպանի կողմից ՀՀ Նախագահի Երախտագիտության մեդալի հանձնման կապակցությամբ։ Բարիի քաղաքապետարանի խորհրդի դահլիճ, 01 հունվարի 2024 թ.


Signora Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Repubblica di Armenia, S. E. Tsovinar Hambardzumyan


Signor Presidente della 3° Commissione Consiliare Politiche educative e giovanili, Città universitaria, Politiche Culturali e Turistiche, Sport, dott. Giuseppe Cascella


Egregio Signor Presidente Emerito della Corte Suprema di Cassazione, dott. Pietro Curzio


Signore e Signori, 


Sono onorato di ricevere oggi “pro minibus” questa Medaglia che lo scorso 21 luglio con Decreto Presidenziale n. NH-249-A il S. E. Il Signor Presidente della Repubblica di Armenia Vahagn Khachaturyan, mi ha voluto conferire, in modo per me del tutto inatteso e sorprendente. La Medaglia di Gratitudine, come recita l’art. 25 della legge del 18.07.2014 “SUI PREMI STATALI E LE MENZIONI D'ONORE DELLA REPUBBLICA DI ARMENIA” “viene assegnata per un grande contributo personale, molti anni di dedizione e un lavoro fruttuoso nello sviluppo degli sfere statali, economiche, sociali, scientifiche e tecniche, delle attività pubbliche, della sanità, dell'istruzione e della cultura”. 

Conscio del profondo significato di ciascuna di quelle parole, allorquando l’Ambasciatore mi comunicò, per le vie brevi, la notizia dell’assegnazione dell’Alta Onorificenza, i sentimenti che mi pervasero furono di incredulità ed imbarazzo e la mia prima risposta fu “Domina, non sum dignus”. Altrettanto emozionante è stato leggere il mio nome e la qualifica di “educatore e pubblicista” su un Decreto Presidenziale della Repubblica d’Armenia, laddove normalmente vengono posti i nomi dei Ministri a cui viene assegnato il Dicastero, dei Giudici e la loro sede di competenza, degli Ambasciatori a cui viene assegnata la Sede Diplomatica, ed anche di tanti giovani soldati a cui vengono conferite le onorificenze al valor militare, troppo spesso, negli ultimi anni, postume. 

Come molti sanno, a inculcare in me l’Amore per questo popolo, apparentemente tanto lontano, è stata l’opera del poeta armeno e barese Hrand Nazariantz. Tale Amore è stato accresciuto da uno dei suoi più nobili eredi spirituali, Rupen Timurian e infine da mia moglie Tamar e dai miei figli Nicola e Armen che educhiamo nella Sacra Devozione ad entrambe le lingue e le culture e le Patrie.

Ringrazio Sua Eccellenza il Signor Presidente della Repubblica di Armenia per avermi tributato l’Onore di questa Medaglia. Quando due anni fa lo incontrai presso il Teatro dell'Opera di Yerevan poco prima della rappresentazione in forma di concerto dell’Otello di Giuseppe Verdi, e Gli fui introdotto, non potevo immaginare che esattamente un anno dopo Egli mi avrebbe concesso questo Premio. Il mio rispettoso saluto si rivolge al Primo Ministro della Repubblica d’Armenia S. E. Nikol Pashinyan al quale la Legge della Repubblica d’Armenia assegna il ruolo di indicare il nome dei candidati alle menzioni, alle onorificenze e ai premi di Stato.

Ringrazio ufficialmente e pubblicamente Ձերդ գերազանցություն Տիկին, Դեսպան (Sua Eccellenza la Signora Ambasciatore), Tsovinar Hambardzumyan, Ambasciatore Straordinario Plenipotenziario della Repubblica di Armenia in Italia, che ha presentato il mio nome, tra quelli di ben più noti cittadini della Repubblica italiana, tra cui l’ex Presidente della Camera dei Deputati Pierferdinando Casini, degli illustri giornalisti Victor VAN BRANTEGEM, Talal KHRAIS, della ricercatrice e traduttrice Letizia LEONARDI.

Ringrazio il Sindaco della mia Città Bari e le amministrazioni comunali, in special modo il Consigliere Giuseppe Cascella, organizzatore di questo incontro, che ha mostrato simpatia e vicinanza alla Repubblica di Armenia sin dalla sua Fondazione nel 1991. Un pensiero alla mia Comunità Armena di Puglia e di Bari, quella antica e quella contemporanea, piccola ma forte nella resilienza che mi ha accolto tra le sue fila, tra loro il prof. Arthur Timurian, la mia amica Siranush Quaranta, la mamma Araxi e il fratello Tito, la signora Nicoletta Timurian e a quanti non sono presenti. 

Consentitemi di ringraziare in modo speciale il dott. Dario Rupen Timurian, promotore insieme al Presidente Cascella, della giornata di oggi. Egli unisce competenze italiane e armene di imprenditore, onesto e lungimirante, e per me amico leale e schietto.

Un ultimo pensiero desidero dedicarlo al Servo di Dio Padre Francesco di Vittorio da Rutigliano, concittadino della nostra città metropolitana, il quale il 23 gennaio 1920 cadde martire in difesa di 20 orfani armeni, dei valori della Fede e di quelli universali di fratellanza, uguaglianza e libertà così strenuamente professati dal popolo armeno e da quello italiano.


Viva l'Italia, Viva l'Armenia



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