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Risoluzione del Parlamento Europeo sulle conseguenze umanitarie del blocco nel Nagorno-Karabakh - Traduzione ufficiale






Parlamento europeo

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TESTI APPROVATI

 

P9_TA(2023)0012

Conseguenze umanitarie del blocco in Nagorno-Karabakh

Risoluzione del Parlamento europeo del 19 gennaio 2023 sulle conseguenze umanitarie del blocco in Nagorno-Karabakh (2023/2504(RSP))

Il Parlamento europeo,

viste le sue precedenti risoluzioni sull'Armenia e l'Azerbaigian,

visti l'articolo 144, paragrafo 5, e l'articolo 132, paragrafo 4, del suo regolamento,

A. considerando che l'unica strada che collega il Nagorno-Karabakh con l'Armenia e il mondo esterno, il corridoio di Lachin, dal 12 dicembre 2022 è bloccata da sedicenti ambientalisti dell'Azerbaigian; che ciò perturba l'accesso a beni e servizi essenziali, tra cui cibo, carburante e medicinali, per i 120 000 armeni che vivono in Nagorno-Karabakh, ponendoli di fatto sotto un blocco;

B. considerando che il blocco ha causato una grave crisi umanitaria, che sta colpendo in modo significativo le popolazioni più vulnerabili; che il trasferimento di pazienti gravemente malati è quasi impossibile e si è già registrato un decesso; che centinaia di famiglie rimangono separate;

C. considerando che la crisi umanitaria è stata ulteriormente aggravata dall'interruzione da parte dell'Azerbaigian delle forniture di gas naturale verso il Nagorno-Karabakh, che ha lasciato senza riscaldamento abitazioni, ospedali e scuole;

D. considerando che, sostenendo il blocco del corridoio di Lachin, l'Azerbaigian viola i suoi obblighi internazionali derivanti dalla dichiarazione trilaterale di cessate il fuoco del 9 novembre 2020, in base alla quale l'Azerbaigian deve garantire la sicurezza delle persone, dei veicoli e delle merci che circolano lungo il corridoio in entrambe le direzioni;

E. considerando che gli impedimenti all'utilizzo del corridoio di Lachin frenano il processo di pace tra Armenia e Azerbaigian e minano la fiducia internazionale;

1. deplora le tragiche conseguenze umanitarie provocate dal blocco del corridoio di Lachin e dal conflitto del Nagorno-Karabakh;

2. esorta l'Azerbaigian a rispettare e attuare la dichiarazione trilaterale del 9 novembre 2020 e a riaprire immediatamente il corridoio di Lachin per consentire la libertà di circolazione e assicurare l'accesso a beni e servizi essenziali, garantendo in tal modo la sicurezza nella regione e salvaguardando i mezzi di sussistenza dei residenti;

3. sottolinea la necessità di un accordo di pace globale che garantisca i diritti e la sicurezza della popolazione armena del Nagorno-Karabakh; invita l'Azerbaigian a tutelare i diritti degli armeni che vivono in Nagorno-Karabakh e ad astenersi dalla sua retorica incendiaria volta a fomentare la discriminazione nei confronti degli armeni e a incalzare questi ultimi a lasciare il Nagorno-Karabakh;

4. esorta l'Azerbaigian ad astenersi dal compromettere in futuro il funzionamento dei collegamenti di trasporto, energia e comunicazione tra l'Armenia e il Nagorno-Karabakh;

5. condanna fermamente il fatto che i difensori dei diritti umani e le organizzazioni della società civile siano usati dall'Azerbaigian come capro espiatorio e invita le rappresentanze dell'UE e degli Stati membri a sostenere il loro lavoro;

6. condanna l'inazione delle "forze di pace" russe; ritiene che dovrebbe essere negoziata con urgenza la loro sostituzione con le forze di pace internazionali dell'OSCE, nel quadro di un mandato delle Nazioni Unite;

7. chiede che alle organizzazioni internazionali sia concesso un accesso senza ostacoli al Nagorno-Karabakh per valutare la situazione e fornire la necessaria assistenza umanitaria;

8. chiede una missione conoscitiva delle Nazioni Unite o dell'OSCE nel corridoio di Lachin per valutare la situazione umanitaria in loco;

9. chiede l'urgente ripresa, senza condizioni preliminari, dei negoziati basati sui principi dell'Atto finale di Helsinki;

10. sollecita l'UE a coinvolgersi attivamente e a garantire che gli abitanti del Nagorno-Karabakh non siano più tenuti in ostaggio dall'attivismo di Baku, dal ruolo distruttivo della Russia e dall'inattività del gruppo di Minsk;

11. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Consiglio d'Europa, nonché ai presidenti, ai governi e ai parlamenti dell'Armenia e dell'Azerbaigian.


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