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"Armeni e Memoria in terra di Puglia" la redazione della Gazzetta del Mezzogiorno annuncia l'incontro del 25 gennaio 2023




Il oggi 25 gennaio a Bari alle ore di 17:30 presso la Biblioteca Ricchetti, in via Sparano, si terrà un incontro dal titolo “Gli Armeni e la Memoria”. 

Organizzatrice dell'evento è la Associazione Armeni Apulia fondata a Bari nel 2019 che comprende cittadini italiani di origine armena, studiosi, e simpatizzanti della causa del popolo martire.

L'incontro riguarda le memorie a tutto tondo della presenza armena in Puglia, e vuol essere solo l'occasione per commemorare il genocidio di un popolo. La cultura armena in Puglia e Basilicata, infatti, è molto antica e risale con certezza documentale almeno al X secolo come testimoniano alcune delle pergamene presenti nell'archivio della basilica di San Nicola. Tale storia è stata ininterrotta fino alla metà del Trecento e ha visto in Bari, Taranto, Brindisi e Matera i suoi punti nevralgici. È ripresa poi a partire dal 1913, quando l'intellettuale armeno di Costantinopoli Hrand Nazariantz si trasferì nel capoluogo pugliese, circa due anni prima del genocidio armeno del 1915. Nazariantz costruì rapporti con l'intellighenzia italiana delle epoche in cui visse entrando in contatto con personalità del calibro di Filippo Tommaso Marinetti, Piero Delfino Pesce, Tommaso Fiore, a Franco Casavola. Molti di costoro lo candidarono al premio Nobel per la letteratura nel 1953 ma il suo capolavoro fu l'ideazione e la  realizzazione del villaggio “Nor Arax” di Bari, dove risiedettero circa 70 armeni profughi dalle stragi in Asia Minore. L’occasione fu offerta dalla realizzazione di una fabbrica di tappeti armeni che fu in frenetica attività dal 1924 alla fine del Secondo Conflitto mondiale. Più di recente nei primi anni 2000 questa storia è ripresa con l’installazione del Khachkar, stele armena, posta di fronte all’ingresso del porto di Bari. Durante l'incontro saranno, infine, i martiri P. Francesco Paolo Di Vittorio ofm da Rutigliano (Bari) e compagni che furono uccisi a Marash in Armenia Minore il 23 gennaio 1920 mentre proteggevano circa 30 orfani armeni.



Di queste memorie antiche e contemporanee parleranno alcuni studiosi e discendenti dei protagonisti dopo i saluti di Paola Romano, assessora alle politiche giovanili e Pubblica Istruzione città di Bari, e di Rupen Timurian, decano della comunità armena di Bari.

Prenderanno, quindi, la parola alcuni membri dell'associazione:

Kegham Jamil Boloyan arabista dell'Università del Salento e dell'Università di Bari, nativo di Aleppo in Siria e da quasi trent'anni cittadino barese, Siranush Quaranta discendente di una delle prime famiglie che giunsero al villaggio “Nor Arax”, che porta avanti ricerche sulle modalità di Costituzione del Villaggio e sull'impatto mediatico che questo ebbe in Italia e nel mondo, Angela M. Rutigliano illustrerà alcuni simboli e caratteristiche del popolo armeno, illustrerà il significato del Kachckar (croce di pietra), simbolo del popolo armeno, il poliedrico scrittore e pittore Piero Fabris ricorderà la vita avventurosa e intellettuale di Hrand Nazariantz, infine, Carlo Coppola cittadino italiano e armeno, autore di ricerche sulla diaspora armena in Italia meridionale illustrerà le principale tappe del genocidio armeno.

La serata sarà allietata dalla lettura di alcune poesie in lingua armena e da brani musicali della tradizione armena interpretati dalla mezzosoprano Tiziana Portoghese accompagnata alla fisarmonica dal maestro Francesco Palazzo.






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