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Armenia: la Polizia porta via di peso i parenti dei martiri per la Patria dal Sacrario Militare di Yerablur

 


 La polizia armena negli ultimi tempi sta tornando sempre più spesso alle pruriginose tentazioni di strattonare e picchiare la gente indifesa. Ciò riguarda in particolare i genitori dei soldati morti o dispersi nell'ultima guerra dell'Artsakh o nei recenti tentativi azeri di invadere il territorio sovrano dell'Armenia.
Si tratta del ritorno ai "fasti" del più immondo e retrivo kocharismo - ovvero tutti quegli atti compiuti sotto il governo del secondo Presidente della Repubblica Armena: dalle purghe, alle botte, al costringere praticamente le singole persone all'esilio volontario come alternativa alla galera. 
Tali atteggiamenti si dimostravano inequivocabilmente violenti e totalmente mancanti di rispetto per i diritti umani. Nei gendarmi armeni, caratterizzati da cappelloni e scarpe enormi - direttamente proporzionali alla grandezza delle loro pance - spesso debitamente rimpinguate spillando copechi a destra e a manca - prevaleva la frustrazione per la mancata efficenza verso l'esterno. Tale "ruggito del coniglio" risultava essere la summa degli atteggiamenti tipici delle polizie degli stati autocratici. L'episodio più eclatante fu quello in cui una guardia del corpo, soprannominata Kuku, al servizio del secondo Presidente della Repubblica Armena, uccise a calci e pugni nei bagni del ristorante "Aragarts" di Yerevan Poghos Poghosyan, un cittadino armeno georgiano dopo un concerto di Aznavour. La colpa di Poghosyan era stata la lesa nei confronti di Robert Kocharyan, che aveva salutato con tono un po' troppo colloquiale: "Privet Rob", o "Barev Rob".
A parziale discolpa dei servizi di sicurezza armeni va detto che essi sono sempre più spesso oggetto di provocazioni costanti da parte di una certa parte dell'opposizione extraparlamentare che cerca le scuse più varie per ribaltare il governo di Nikol Pashinyan e cerca di commettere violenze ben peggiori contro membri del Parlamento o del Governo. 
Il gioco delle parti che ne risulta si infrange, in ogni caso, contro i valori più intimi della cultura armena: rispetto per gli anziani, per gli eroi, per i martiri della Patria, e onore ai familiari di questi. 
Ciò che è accaduto a Yerablur (Sacrario Militare dell'Armenia) qualche giorno fa ha quindi dell'incredibile: come si vede dalle foto, le madri di due martiri per la Patria che sostavano, sgomente, su una panchina sono state prese di peso per le braccia e le gambe e portate malamente via, per lasciar passare il primo Ministro Armeno Nikol Pashinyan in visita al Sacrario.
L'intera vicenda ha il sapore di una trappola ordita proprio da chi ha intenzione di far passare il governo Pashinyan per violento e reazionario agli occhi del mondo. 
Suggeriamo al Primo Ministro di rimuovere con estrema immediatezza il capo della polizia e punire severamente tutti coloro che si sono macchiati dell'infamia di avere trascinato per braccia e gambe due donne anziane. 
Costoro riportano indietro di 20 anni la storia armena e andrebbero degradati e mandati a combattere gli azeri in prima linea, affinché possano far ruggire, avendone ben donde, il leone che è in loro e non il solito coniglio frustrato.

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