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Tigranakert in Artsakh: un programma tv azero la nega senza prove





Lo scorso 22 luglio è andato in onda sulla televisione azera con un evidente tono di propaganda anti-armeni sul canale. 
Si tratta del canale CBC TV che trasmette in lingua russa e la particolarità è stata quella di aver discusso intorno alla città storica di Tigranakert in Artsakh
In particolare, il programma menziona che durante l' "occupazione del Karabakh", gli Armeni avevano "inventato antiche città" per se stessi, che si trovano nelle terre dell'Azerbaigian. Nel programma tv si segnalava che la parte armena, oltre ad apportare modifiche alla toponomastica, avrebbe effettuato scavi “illegali” senza coinvolgere esperti internazionali e senza serie giustificazioni scientifiche. Il rapporto afferma che dopo il 2020 la parte armena "ha cambiato le coordinate di posizione dell'immaginario Tigranakert" spostandolo nella moderna Turchia.
Contro questa ennesima e barbara fandonia storica spacciata per verità dagli azeri va ribadito che l'antica città di Tigranocerta (Tigranakert) è un classico esempio di costruzione e fortificazione di città d'epoca ellenistica, il cui prototipo venne sviluppò già nell'anno nel III secolo ad Alessandria, poi si diffuse in Asia Minore, raggiunse l'Armenia, e fu usata per la prima volta ad Artashat. A specificare i contorni della vicenda storica, urbanistica, archeologica e militare della città sussistono vari articoli scientifici tra cui uno di Hamlet Petrosyan dal titolo "Tigranakert of Artsakh", pubblicato sulla rivista di Oxford "Aramazd  Armenian Journal of Near Eastern Studies" può essere letto anche on line sulla prestigiosa piattaforma academia.edu
La relazione storica di Petrosyan che i lettori possono leggere gratuitamente risulta bene fundata dal punto di vista scientifico e si avvale di numerose collaborazioni internazionali. Essa costituisce solo un piccolo esempio fruibile della vasta biografica sulla situazione. Come al solito nessuno storico ha mai pensato di rifiutare questo tipo di studi o di respingerli apportando qualsiasi tesi contraria. Purtroppo, come abbiamo già raccontato più volte, la propaganda compiuta dal regime autocratico azero raggiunge il suo acme quando prova a riscrivere la storia, creando a tal fine veri e propri istituti di ricerca sovvenzionati aventi due scopi principali: dimostrare che gli Armeni non sono mai esistiti storicamente e cercare le giustificazioni per le pulizie etniche e del genocidi culturali da essi accuratamente compiuti contro gli armeni del Caucaso meridionale e in tutto il mondo. 
Quanto alla presunta illegalità degli scavi compiuti dagli armeni va specificato che essi sono sempre avvenuti in Artsakh (Nagorno-Karabakh) con il supporto tecnico scientifico, come spesso accade nel resto del mondo di esperti provenienti da diverse nazioni. Il regime azero da par suo considera persona non grata tutti coloro che entrano in Artsakh non passando per i loro permessi, ritenendo di avere piena sovranità sul territorio dell'Artsakh stilano da anni liste di proscrizioni a cui si aggiungono vari tipi di minacce e/o tentativi di corruzione nei confronti degli stranieri che mettono piede sul loro presunto territorio.
Sull'argomento ricordiamo tra gli altri lo studio del prof. Giusto Traina e la sua posizione di grande prudenza.
Per un completo punto di vista sull'argomento rinviamo alla seguente bibliografia, contenente anche lavori di taglio divulgativo:

Eremyan, S. (1952), Atlas “Hay žołovrdi patmut‘iwn” grk‘i mas 1-i [Atlas of the First Part of the Book “History of the Armenian People”], Erevan.

Gejušev, R. (1964), Christianstvo v Kavkavskoj Albanii [Christianity in the Caucasian Albania], Baku.

Hakobyan, A. (1981), Ełia Arčišec‘i kat‘ołikosi norahayt. ԵղիաԱրճիշեցիկաթողիկոսինորահայտթուղթը. The Newly Found Letter of the Kat‘olikos Ełia Arčišec‘i, Patma-banasir­akan handes 4: 140–152.

Hakobyan A. (1987), Albanija-Aluank v greko-latinskih i drevnearmjanskih istočnikah [Albania-Aluank in the Greek-Latin and Ancient Armenian Sources], Erevan.

Hakobyan, A. (s.d.), The Creation of the Image “Pious” of Vachagan II, the Albanian King in the “No­vel of Vachagan” (Beginning of the 6th Century), handwriting.

Hasratyan, M. (1992), Haykakan čartarapetut‘yan Arc‘axi dproc‘ǝ [The Artsakh’s School of Armenian Architecture], Erevan.

Hayk‘uni, E. G. (2010), Ułegnac‘akan aknarkner [Travel Guides] (written in 1885), Erevan.

Petrosyan, H. (1988), Gaṙnin 9–14 darerum [Gaṙni in the 9th–14th Centuries], Erevan.

Petrosyan, H. (2012), Similarities between the Early Christian Armenian Monuments and Irish High Crosses in the Light of New Discoveries, in: Ireland and Armenia: Studies in Language, History and Narrative, Washington, D.C.: 169–180.

Petrosyan, H. (2019), Vačaṙi surb Step‘anos vank‘i hnagitakan hetazodut‘yan himnakan ardyunk‘nerə ew norahayt arjanagrut‘iwnnerə [The Main Results of the Archeological Research in the Monastery of Saint Stephanos in Vačaṙ and the Newly Found Inscriptions], in: Sedrak Barxudaryan—120. Gi­takan hodvacneri žołovacu [Sedrak Barxudaryan—120. Collection of Scientific Articles], Еrevan: 11–30.

Petrosyan, H., Kirakosyan, L. (2016), Rannexristianskij kul’tovo-peščernyj kompleks Arcakskogo Ti­granakerta [The Early Christian Cave-Cultic Complex of Tigranakert in Artsakh], in: Peščery kak ob’ekty istorii i kul’tury: materialy meždunarodnogo naučnogo foruma [Caves as Objects of Histo­ry and Culture: Materials of a Scientific International Forum], Voronež: 165–170.

Petrosyan, H., Žamkoč‘yan, A. (2009), Hayeren arjanagrut‘yunnerov skavaṙak Arc‘axi TIgranakertic‘ [A Disk with Armenian Inscriptions from Tigranakert in Artsakh], Patma-banasirakan handes 1: 166–176.

Traina, G. (2015), Roman Representations of Caucasian Albania, in: A. Alikberov, M. Gadjiev (eds.), Albania Caucasica, vol. 1, Moskva: 42–46.

Vahidov, R. M. (1961), Mingəčevir III–VIII əsrlərdə [Mingehaur in the 3rd–8th Centuries], Baku.

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