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Ho visto una scintilla dorata (a Hrand Nazariantz) di Carlo Coppola




Ho visto una scintilla dorata,
canuta di bianco vestita,
e color pesca in viso,
guizzarmi d'intorno.
Alto 
dall'apparente età di 85 anni
beveva un caffè, in un noto caffè,
con altri della medesima età.
Era il mio poeta,
giunto a chiamare il mio nome,
a condurmi alla Soglia di Dite.
Io lo guardavo come si guarda un Dio,
Mistero di una Fede che sbarra gli occhi, 
spalancandoli all'unico mondo reale
che i mortali chiamano dei "Sogni Crocefissi".
Come tutti i Maestri 
egli lasciava che io lo guardassi,
che nella mia mente suonassero
le trombe di un Alto Mistero.
Dapprima al vederlo fui incredulo 
ma poi mi convinsi 
era lui, proprio lui, il mio Maestro.
Avrei voluto abbracciarlo, 
stringerlo 
tre e tre volte e trentatré volte tre.
Il cuore mi si fermò per un istante nel petto,
Non riuscivo a leggere altro se non la postura
caracollante e sbilenca, 
le gambe accavallate 
per la grande altezza.
"O Maestro, che avete superato l'incontro 
col terribile Guardiano, 
che discopriste l'Arcano sembiante
per farmi discepolo vostro ed eletto,
- nonostante non ne capissi un granché -
lasciate ch'io possa onorare Voi,
il gran Mago che siete,
dell'una e dell'altra legge 
buon Padre, Profeta ed Esperto.
Voi ora parlate da pari con Arimane,
simile a quel Giacomo di Recanati,
che accanto al suo padre Vergilio 
volle esser sepolto.
Lasciate ch'io possa contemplare 
la Vostra Luce Aureolare
ch'io guardi, seppur vivo,
nei vostri occhi color cobalto.
Lasciate che io possa cantare di Vahakn 
le mille e più erculee imprese
e del Santo Gregorio la lampada eterna,
che appare nei momenti più ardui 
della storia umana.
Lasciate che io mi accosti all'Aragarts,
che mi fermi ai suoi titanici piedi.
Fate ch'io possa scalare, aracnide,
la Naturale Burella,
superare l'Antico Vegliardo dai piedi di argilla.
Lasciate che il Vostro antico
e pur giovane corpo 
di straordinario vigore -
protegga l'anima mia leggera
per contemplare Empirea la luce 
del Sommo Iddio 
che tutti gli dei bugiardi e falsi,
sovrasta ed atterra."


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