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30° anniversario delle relazioni Diplomatiche tra Armenia e Italia



Il Centro Studi "Hrand Nazariantz" è lieto di unirsi ai festeggiamenti per il trentesimo anniversario delle relazioni Diplomatiche che intercorrono tra Italia e Armenia. Siamo ben memori del fatto che i rapporti diplomatici tra Italia e Armenia sia di più lunga data. Risalgono, infatti, con diplomatica certezza all'ambasceria giunta a Napoli dall'Armenia il 25 gennaio del 1265 presso Pietro d'Aragona e guidata dal re armeno Aitone I fondatore della dinastia degli Hetumidi che ne porta il nome. Gli ospiti gli recarono dall'Oriente ricchi doni: “tele preziose, armi diverse, finimenti e selle da cavallo, una cassetta di incenso e un pomo d’argento con immagini dorate per bruciarvi l’aloe”. La notizia ci è fornita con una certa dovizia di particolari da un documento ritrovato e pubblicato a Barcelona nel 1950, che riporta la cronaca esatta e dettagliata di quell’ambasceria armena. 
Nella giornata di oggi 18 marzo 2020 i Ministri degli Esteri di Armenia e Italia si sono scambiati messaggi per l'occasione. Nel suo messaggio, il ministro degli Esteri Ararat Mirzoyan ha sottolineato in particolare che la cooperazione italo-armena è caratterizzata da un dialogo politico di alto livello. Il Ministro degli Affari Esteri ha preso atto con soddisfazione del crescente fatturato commerciale bilaterale, nonché del volume degli investimenti italiani in Armenia. Ararat Mirzoyan ha espresso la determinazione a portare le relazioni economiche bilaterali al livello del dialogo politico.
Il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio, congratulandosi con il suo omologo armeno, ha osservato che dall'apertura delle relazioni diplomatiche tra i due paesi esse hanno avuto un taglio sempre amichevole, il dialogo politico è stato vividamente evidenziato dalle visite reciproche di alto livello. Ha aggiunto che le relazioni positive tra l'Armenia e l'Italia contribuiscono a fissare legami commerciali, economici e culturali stabili, e che questi rientrano nella cooperazione esistente in vari campi.
Esprimiamo le nostre felicitazioni a tutti coloro che hanno avuto ed hanno parte attiva in tali relazioni ricordando l'importanza del lavoro dei diplomatici di entrambi i paesi in un'opera di costante mediazione, creazione e supporto di molteplici iniziative. 
In taluni e, per fortuna, rari casi i diplomatici incaricati sono intervenuti a detrimento di tali rapporti, rischiando di distruggere, con proditoria colpa e scellerata premeditazione, le relazioni diplomatiche millenarie esistenti tra Italia e Armenia, sposando così impropri interessi di parte.
Ricordiamo, infine, che le prime relazioni tra Italia e Armenia del XX secolo risalgono al 1918 con la missione diplomatica guidata a Roma da Mikael Varandyan e a Yerevan da Giacomo Gorrini.


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