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Smbat e Vaghinak Byurat: storia di un padre ucciso nel Genocidio e di un figlio sopravvissuto all'affondamento del Titanic


Ieri pomeriggio quando terminai la mia lezione one line di Storia e Geografia on line, sempre un po' caracollante per le due ore di continuo seduto alla scrivania del mio studio mi recai a salutare la mia famiglia in soggiorno. Tamara teneva in braccio Armen mentre Nicola stava colorando. Tamara mi aspettava con impazienza per andare a comprare i pastelli per Nicola e mi lascia in braccio Armen per potersi preparare. In quel momento Nicola, il mio cinquenne, mi dice di aver trovato un armeno sul "Titanic". Come sempre appassionato di memorabilia cerco di capire meglio e lui mi dice di uno scrittore tale Vaghinak e scandisce quel nome apparentemente complesso, con la sua pronuncia armena dolce. Inizialmente stento a capire esattamente. Un armeno sul Titanic? Poi, facendo ricorso all'unico metodo che guida la mia vita senziente, il metodo Lachmann, ho cercato di trovare in pochi secondi l'Archetipo. Ricostruendo la notizia. Ed ecco una storia affascinante che ignoravo, di un figlio che viaggiò e sopravvisse all'affondamento del Titanic e di un padre vittima come tanti del Genocidio Armeno


Smbat Byurat (1862-1915)


Il padre, Smbat Byurat era nato nel 1862 a Zeitun, il suo nome di nascita era Der Ghazaryants o Der Ghazarents. Ricevette la sua educazione al Colleggio Teologico di Gerusalemme e nel 1880 e in questo periodo ha pubblicò il suo primo poema sulla rivista filosofica "Երկրագունդ" (Terra) di Yeghia Demirchibashian. Fu nominato direttore della scuola della Marash Cilician Society, quindi insegnò nel Central College della United Company di Zeytun e per due anni diresse il distretto scolastico della Cilicia. Nel 1885  aprì una scuola nella città di Sis e sposò Yevdoxia, una delle insegnanti della sua scuola scuola. Nel 1886 nacque il suo primo figlio Vaginak. Sono questi anche gli anni in cui entra a far parte del Partito Armeno Hunchakian. In quegli anni viaggiò molto come supervisore scolastico, un incarico paragonabile a quello di un ispettore scolastico, e fu anche molto attivo nel creare scuole in tutta la regione. Nel 1890 con la moglie incinta del secondo figlio fu arrestato e torturato con l'accusa per partecipato ad una rivolta armena contro il sultano. La notizia e la modalità dell'arresto vennero descritte accuratamente da William Gladstone, inviato britannico in Armenia Occidentale. Yevdoxia partorì in carcere, il piccolo Haik-Levon, ma le percosse a lungo subite alla testa, la resero cieca in modo per la permanente. Nel frattempo sotto le pressioni delle organizzazioni la mamma e il neonato poterono uscire dal carcere mentre Smbat vi rimase per altri cinque anni fino alla fine 1895 insieme ad altri 48 prigionieri politici. Dopo la scarcerazione la famiglia fu costretta a trasferirsi a Costantinopoli, per essere meglio tenuta sotto controllo dalle autorità. Qui iniziò a studiare letteratura e giornalismo e secondo alcune fonti furono pubblicati i prototipi della rivista "Նոր օր" (Nuovo Giorno). A causa della persecuzione della polizia e delle prime stragi anti-armene la famiglia costretta a trasferirsi in Egitto. Dal 1896 al 1906 visse al Cairo e ad Alessandria occupandosi degli ambiti pedagogici e didattici in entrambe le città con ruoli di coordinamento e direzione e sempre in Egitto fondò la scuola "Հայկական Կեդրոնական" (Centro Armeno) sua seconda rivista "Փյունիկ" (La Fenice). Dal 1906 al 1907 visse e studiò in Bulgaria e 1907 fu catturato dalle spie e arrestato di nuovo dalla polizia del sultano. Mentre veniva deportato a Costantinopoli, arrivò la notizia che i Giovani Turchi avevano il governo del sultano e Smbat riuscì a fuggire, inoltre ed era amico di molti leader del Partito dei Giovani Turchi. Alle prime elezioni del nuovo parlamento fu eletto e divenne il primo senatore armeno nel parlamento turco. Riponeva molta fiducia soprattutto in Talat bey, come lo chiamava quasi affettuosamente e non si sarebbe mai aspettato che questo partito una volta raggiunto il potere avrebbe proseguito e portato a soluzione definitiva la stessa politica del sultano contro gli armeni. Come molti altri intellettuali della sua epoca non sospettava le intenzioni segrete di Talat fossero di ripulire l'intera penisola dell'Anatolia da tutti gli Armeni. Dal 1908 al 1914 scrisse e pubblicò oltre 40 libri e allo stesso tempo si batte attivamente nelle battaglie politiche autonomistiche  dell'Armenia. Quando giunse la soluzione finale contro gli Armeni, Smbat Byurat, insieme alla maggior parte dei leader politici e culturali armeni, fu arrestato ed esiliato nell'aprile del 1915. Tutti furono massacrati. La versione più accreditata è che stato lapidato e ucciso. Le sue ultime parole inviate ai suoi figli furono: "Ora sono un uomo morto, dimenticatevi del mio corpo e salvate i miei scritti". Da quel momento i figli VaginakHaik-Levon, iniziarono il lungo recupero degli scritti paterni, pubblicando numerosi inediti e provvedendo a molte ripubblicazioni nei principali centri della diaspora armena sparsi nel mondo nelle città di Aleppo, Costantinopoli, Alessandria, Beirut ed anche negli Stati Uniti. 

Vaghinak Byurat (1886-1972)


Due anni prima della tragedia accorsa a Sbmbat Byurat, il figlio maggiore Vaghinak aveva rischiato di morire durante il viaggio sul famoso transatlantico Titanic. Vaghinak era nato nel 1886 a Zaitun. Ottiene la sua istruzione preliminare nella scuola locale, poi al Cairo e ad Alessandria durante l'esilio della famiglia. Nel 1903 era entrato al "Colleggio Armeno Moorat-Raphaelian" di Venezia e qui imparò a parlare, leggere e scrivere in latino, italiano e francese. Sempre a partire dagli studi fatti in collegio si specializzò in lavori editoriali e di litografia. Lavorò in tutta Europa migliorando le sue competenze nelle lingue straniere e nella stampa litografia. Abitando anche a Roma, Parigi e Marsiglia. Nel 1907 torna a Costantinopoli e fonda la casa editrice “Modern Lithography”. Pubblicò alcuni libri del padre, Smbat Byurat e le opere di scrittori famosi. Iniziò a tradurre e pubblicare le opere letterarie europee in armeno. Inizia la distribuzione di questi libri in tutto il mondo. Durante quel periodo, visita la maggior parte dei paesi europei, l'Asia principale, il Giappone, gli Stati Uniti. Era anche a bordo del "Titanic" e uno dei sopravvissuti quando si recò in America per la prima volta. Per sfuggire alle retate compiute contro l'intellighenzia armena a partire dal 24 aprile 1915, si nascose in una casa dei vicini turchi. Lasciando il resto della sua famiglia a Costantinopoli, fugge dalla Turchia nel 1925 vivendo fino al 1946 in Egitto, Siria e Libano. Si sposò nel 1933 e nel 1934 nacque il suo unico figlio è nato nel 1934, Smbat per la memoria di suo padre. In seguito continuò a pubblicare e insegnare. A metà degli anni '40 scrisse "Arunot Tashkinak" (Fazzoletto insanguinato) e "Sheyki Vortin" (figlio dello Sceicco).  Nel 1946 rimpatria in Armenia. Tuttavia, presto restò deluso dal regime sovietico e lasciò la sua carriera di insegnante. Durante questo periodo scrisse la prima edizione della sua autobiografia e i ricordi dell'intellighenzia armena occidentale. A causa della censura sovietica decise di non pubblicare altri scritti inediti del padre a di furori di quelli già pubblicati sino a quel momento. 
Solo nel 1965 alla commemorazione del cinquantesimo anniversario del genocidio armeno, pubblicò su una rivista una breve biografia di Smbat Byurat. Il suo sogno più grande era vedere le opere di suo padre pubblicate, ma non ci riuscì. Morì nel 1972. 

Per chi volesse approfondire la storia di Smbat e Vaginak Byurat suggeriamo di consultare il sito della Byurat Cultural Fondation  (http://bcf.guyintheredhat.com/vaginak.phpe la pagina Facebook della Fondazione (https://www.facebook.com/Byurat-Cultural-Foundation-115621870130775).

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