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Risoluzione della Commissione Esteri della Camera dei Deputati: "Sull'attuazione degli accordi tra Armenia e Azerbaijan per lo scambio di prigionieri"


La presente immagine è tratta dal video di una delle sedute della III Commissione della Camera del 2020, e ha un valore puramente rappresentativo della modalità in cui si svolgono tali sedute.

La Commissione Affari Esteri della Camera dei deputati ha votato all'unanimità la risoluzione presentata dal presidente Piero Fassino in merito al Nagorno-Karabakh e agli accordi del novembre scorso fra Armenia, Azerbaigian e Russia, che hanno messo fine al conflitto. Tale documento ha lo scopo di sollecitare il Governo della Repubblica Italiana ad occuparsi in particolare della liberazione di tutti i prigionieri di guerra detenuti, intende a incoraggiare le parti ad adoperarsi costruttivamente per favorire le operazioni di sminamento nella regione, sollecitando gli opposti schieramenti a fornire reciprocamente le mappe delle aree minate. La Camera dei Deputati intende anche richiamare l'attenzione del Governo affinché sostenga, in tutte le i più alti consessi internazionali, le iniziative di OSCE, ONU e Unione europea finalizzate alla piena applicazione dell'accordo del 9 novembre 2020. Il governo italiano dovrà inoltre sollecitare un maggiore protagonismo della co-presidenza del Gruppo di Minsk per promuovere i negoziati fino al raggiungimento di una soluzione definitiva di lungo periodo ponendo termine una volta per tutte all'instabilità del Caucaso. La Commissione Esteri, inoltre, ribadisce che proprio grazie alle eccellenti relazioni bilaterali della Repubblica Italiana con entrambe le nazioni in conflitto  il nostro paese dovrebbe assumere un ruolo determinante affinché si che creino le condizioni per una futura riconciliazione e per la ripresa dei negoziati.

Atto Camera

Risoluzione conclusiva 8-00100presentato da
FASSINO Piero testo di Martedì 2 marzo 2021 in Commissione III (Affari esteri)

Risoluzione n. 7-00607 Fassino: Sull'attuazione degli accordi tra Armenia e Azerbaijan per lo scambio di prigionieri.

RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La III Commissione,

premesso che:

il 9 novembre 2020 i Capi di Stato dell'Armenia, dell'Azerbaijan e della Russia hanno firmato una Dichiarazione trilaterale per mettere fine al conflitto pluridecennale tra i due Paesi caucasici, riapertosi il 27 settembre 2020;

successivamente a quell'accordo i rappresentanti delle tre parti si sono incontrati più volte, anche ad alto livello politico, per discutere delle prospettive di attuazione di tutte le clausole della Dichiarazione, incluse quelle relative ai trasporti ed alla connettività;

l'articolo 8 della Dichiarazione impegna le parti ad effettuare lo scambio di prigionieri di guerra, degli ostaggi e di altre persone detenute, nonché delle salme;

da parte armena si dichiara di aver consegnato tutti i prigionieri di guerra azeri, nonché altri detenuti per reati comuni;

da parte azera si sostiene di aver adempiuto agli obblighi della dichiarazione tripartita e di aver consegnato tutti i prigionieri di guerra armeni, arrestati prima e durante la guerra;

l'Azerbaijan trattiene ancora alcune decine di armeni arrestati dopo l'accordo del 9 novembre;

il 2 febbraio 2021 una dichiarazione congiunta della Presidenza della delegazione dell'Unione europea per il Caucaso del Sud firmata da Marina Kaljurand, dal relatore permanente del Parlamento europeo per l'Armenia Andrey Kovatchev, e dalla relatrice permanente del Parlamento europeo per l'Azerbaijan Zeljana Zovko, ha affermato che «la completa implementazione degli accordi di cessate il fuoco è un primo passo necessario ed è deplorevole che lo scambio dei prigionieri di guerra non sia stato ancora completato»;

anche il Servizio europeo di azione esterna la Commissione, nella persona del portavoce per gli affari esteri dell'Unione, Peter Stano, ha chiesto l'immediato rilascio dei prigionieri;

il segretario generale dell'Istituto Europeo dell'Ombusman Josef Siegele ha dichiarato che chiunque sia privato della libertà per motivi legati al conflitto armato dovrebbe essere rilasciato dopo la cessazione delle ostilità senza alcuna precondizione,

impegna il Governo:

a sollecitare la liberazione di tutti i prigionieri di guerra arrestati;

a incoraggiare le parti ad adoperarsi costruttivamente per favorire le operazioni di sminamento nella regione, sollecitandole a fornirsi reciprocamente le mappe delle aree minate;

a sostenere, in tutte le sedi opportune, le iniziative di OSCE, ONU e Unione europea finalizzate alla piena applicazione dell'accordo del 9 novembre 2020;

a sollecitare un maggiore protagonismo della Copresidenza del Gruppo di Minsk per promuovere i negoziati tra le parti volti ad una soluzione definitiva di lungo periodo alla cronica instabilità del Caucaso;

stanti le eccellenti relazioni intrattenute dall'Italia con entrambe le parti, a intervenire anche in sede bilaterale con i rispettivi Governi per promuovere altre confidence building measures che creino le condizioni per una futura riconciliazione e per la ripresa dei negoziati.
(8-00100) «Fassino».