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Addio a Vanik Berberian, erede di una grande famiglia di pedagogisti e artisti



Siamo profondamente rammaricati di comunicare al pubblico italiano la scomparsa avvenuta il 9 marzo 2021 di Vanik Berberian, nostro caro corrispondente dalla Francia. Egli, pronipote del grande pedagogista Reteos Berberian è deceduto alle ore 16:00, presso il Centro di assistenza sanitaria di Chateauroux, all'età di 65 anni. Avevamo avuto un interessantissimo scambio epistolare con il sindaco Berberian negli scorsi mesi e ci eravamo promessi un incontro di persona non appena fosse passata la pandemia, in Italia o in Francia. Gli avevamo chiesto se conservasse materiali del collegio fondato e diretto dal famoso nonno e notizia sulla sua prozia la bellissima Mannig, che secondo la tradizione a noi giunta era stata la causa della cacciata di Hrand Nazariantz dal famoso Berberian Varjaran di Costantinopoli. Ci aveva inviato via email l'unica foto che conservava della famosa istituzione scolastica e un ritaglio di giornale con la foto della prozia.
Vanik Berberian era figlio del noto pittore Ardavazt Berbian e nipote di Shahan Berberian, ovvero colui dal quale Hagop Der Hagopian aveva tratto il suo pseudonimo di Shahan Natalie.
Vanik era sindaco del comune rurale di Gargilesse-Dampierre, incarico che ricoprì per la prima volta nel 1989, e al quale ha dedicato la sua vita coltivando un attaccamento viscerale al mondo rurale che ha costituito anche l'asse portante del suo impegno politico. Alcuni giornali francesi hanno scritto che l'amore per questo piccolo comune da parte di un parigino di alto profilo come lui aveva a che fare con una naturale inclinazione all'esilio, che la famiglia Berberian aveva affrontato dopo la morte del famoso bisnonno, per sfuggire al genocidio del popolo armeno.
Era stimato e benvoluto dalle più alte cariche istituzionali francesi e da alcuni anni ricopriva anche la carica di Presidente dell'Associazioni dei Sindaci del Comuni Rurali di Francia. Nel 2014 aveva perso al secondo turno le elezioni per il posto in Senato contro Jean-François Mayet nel 2014. In questo contesto non c'è da stupirsi, quindi, che il Presidente Emmanuel Macron fosse venuto a trarre ispirazione a Gargilesse, nel febbraio 2019 per uscire dalla crisi dei gilet gialli. Per l'importante contributo ed esempio che Macron aveva tratto proprio dall'azione politica di Vanik Berberian, nel novembre 2019 il Presidente della Repubblica lo insignì della Legion d'Onore. Quando gli scrivemmo per congratularci con lui, ci rispose sommessamente che davvero non si aspettava di essere la terza generazione della sua famiglia, dopo il nonno e il padre, ad essere insignito del cavalierato. 
Addio a Baron Vanik, persona dalla risposta sempre arguta e cordiale, gentile e disponibile. 
Alla sua famiglia e ai suoi amici il nostro affettuoso pensiero di cordoglio. 

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