Scienziati Italiani e Armeni insieme per San Mercuriale di Forlì
Il Centro Studi Hrand Nazariantz di Bari accoglie con soddisfazione la notizia che dopo oltre due anni di studio non si fermino le ricerche intorno allo studio delle reliquie di San Mercuriale protovescovo e patrono della città di Forlì. Alla fine del 2019 una comunicazione proveniente dell'equipe forlivese, che con amore e devozione si era sta occupando delle reliquie del Santo, aveva diffuso le prime evidenze scientifiche circa la provenienza armena, in accordo con la tradizione agiografica. A metà dello scorso anno erano giunti i risultati delle indagini del DNA, dando ulteriori conferme dell'Armenità. In questi giorni è arrivata un'altra notizia di grande rilevanza non solo per lo studio scientifico del Santo ma anche per i rapporti scientifici italo-armeni in genere. Di ciò non possiamo che dirci particolarmente contenti ed emozionati e lasciamo la parola allo stesso ricercatore e amico Mirko Traversari che grazie all'indispensabile supporto della dott.ssa Tiziana Rambelli ha fatto avere ai media la seguente dichiarazione in cui siamo onorati di essere citati:
“E’ da qualche mese che, grazie all’amico e studioso prof Carlo Coppola, Presidente del Centro Studi Hrand Nazariantz, sono in contatto con il prof. Levon Yepiskoposyan, a capo del Laboratory of Evolutionary Genomics dell’Institute of Molecular Biology, presso la National Academy of Sciences di Yerevan, che è stato attratto dal nostro studio su San Mercuriale. Il prof. Yepiskoposyan, fra i massimi esperti mondiali della storia genetica armena, si è fin da subito reso disponibile per una collaborazione avente per oggetto l’analisi approfondita del genoma di san Mercuriale."
Ricordiamo che il progetto, che aveva preso avvio con la ricognizione scientifica del 19 settembre 2018, nasceva grazie ad una proficua collaborazione tra ricercatori ed istituzioni. Protagonisti dell’iniziativa sono Mirko Traversari, antropologo fisico e responsabile del progetto, il gruppo Ausl Romagna Cultura, rappresentato in questo caso da Tiziana Rambelli e Luca Saragoni, e la Diocesi di Forlì-Bertinoro, con il contributo del Lions Club Forlì-Cesena Terre di Romagna, particolarmente attivo su attività di valorizzazione e tutela della città di Forlì, che si è dimostrato immediatamente sensibile all’importante iniziativa.
Cranio di San Mercuriale Foto di Leonardo Michelini |
"Grazie all’immenso lavoro che in questi mesi le amiche e colleghe del Laboratorio del DNA antico dell’Università di Bologna, Campus di Ravenna, prof Donata Luiselli e dottoressa Elisabetta Cilli hanno compiuto - prosegue Traversari - siamo riusciti ad ottenere l’intero genoma mitocondriale e a decifrare l’aplogruppo delle reliquie di san Mercuriale e, in virtù di questo eccellente materiale, nelle scorse settimane, è stato finalmente firmato un accordo di collaborazione scientifico con il laboratorio diretto dal prof. Yepiskoposyan, che ci permetterà di approfondire l’analisi con un altissimo grado di dettaglio”.
"Studi di questo genere - chiarisce - mirano ad individuare e riconoscere ogni singola specificità e mutazione della sequenza genetica, attribuendone un significato preciso in relazione all’appartenenza ancestrale ad un gruppo popolazionistico rispetto un altro, e molto altro ancora."
“Questa collaborazione - conclude - rappresenta un nuovo punto di partenza, che aprirà certamente nuovi interessantissimi scenari scientifici e conoscitivi del nostro compatrono san Mercuriale. Ho sempre pensato che, nonostante siano già trascorsi più di due anni dall’avvio de progetto, fossimo in realtà solo all’inizio di questo affascinante cammino conoscitivo” .
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