A 8 anni dall'inaugurazione del Khachkar di Bari
Era l'11 gennaio 2013 quando a Bari dopo circa una decina di anni di scempio, e trascuratezza fu finalmente innalzato un Khachkar. L'opera, scolpita dall'arch. Ashot Grikoryan era rimasta incompiuta e giaceva orizzontalmente adagiata su un fianco sotto il Portico dei Pellegrini di fronte alla Basilica Nicolaiana. L'operosità e la laboriosità di un grande armeno permise di trarre la stele sacra fuori da quel pantano di insensatezza e burocrazia, che costituivano insieme ai frutti dell'immobilismo civico un ulteriore ferita per la cultura armena. Rupen Timurian è quell'uomo. Da quando era ragazzo, al fianco del padre Diran, ha imparato ad amare e a diffondere la cultura del suo popolo d'origine, e a dedicare il miglior tempo e la parte più fruttuosa dei suoi sforzi dalla Causa Santa del Popolo Armeno, senza ostentare mai.
In una fredda mattina invernale, nei giardini dell’Autorità Portuale, sul Piazzale Cristoforo Colombo si ebbe a compiere la cerimonia.
Il Sindaco di Bari Michele Emiliano, e Rupen Timurian accolsero gli ospiti: i membri e simpatizzanti della Comunità armena di Puglia, le autorità civili e militari dalla Repubblica Italiana, la presenza diplomatica armena in Italia Boris Sahakyan, attuale vice ambasciatore della Repubblica di Armenia a Mosca, inviato da S.E. l'amb. Ruben Karapetyan, oggi consigliere personale del Presidente della Repubblica di Armenia Armen Sarkissian. Per la chiesa cattolica intervenne Padre Lorenzo Lorusso allora Priore della Basilica di San Nicola ed in seguito sottosegretario della Congregazione per le Chiese Orientali. Per la Chiesa Apostolica Armena intervennero l'allora responsabile per l'Italia, con sede a Milano, Hayr Tovma Khachatryan e padre Garnik da Roma.
Al termine della manifestazione i convenuti proseguirono verso l'aula Consiliare del Comune di Bari, dove si tennero alcuni pubblici interventi tra cui quelli del Presidente dell'Unione Armeni d'Italia prof. Baykar Sivazliyan, del Sindaco Emiliano, dell'arch. Grigoryan, dell'arch. Ara Zaryan, dei sacerdoti armeni, del prof. Vito Antonio Leuzzi, del prof. Carlo Coppola. Cerimoniere anche nell'aula Consigliare di Bari fu Rupen Timurian.
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