Manvel Grigoryan è morto questa mattina
Manvel Grigoryan è morto.
Era nato il 14 luglio 1956 nella provincia di Armavir. Si laureò alla Stepanakert State University nel 1993 e alla Yerevan State University nel 1998. Nel 1993 fu stato nominato comandante dell'83° brigata delle forze armate. Ricevette il titolo e la medaglia di Eroe di Artsakh.
Tra il 1996 e il 2000 fu stato promosso a Comandante del Primo Corpo d'Armata del Ministero della Difesa della Repubblica d'Armenia ottenendo il titolo di Maggiore Generale. Nel 2000, Grigoryan fu nominato il viceministro della difesa della Repubblica di Armenia.
Il 6 maggio 2012 fu stato eletto membro del parlamento dal Partito Repubblicano dell'Armenia, quindi Presidente dell'Unione dei volontari di Yerkrapah.
Per anni è stato considerato il RAS del distretto di Echmiadzin tanto che si diceva nella zona "Non si muove foglia che Manvel non voglia".
Grigoryan fu stato arrestato il 16 giugno 2018 dal Servizio di sicurezza nazionale nella sua casa di Vagharshapat. È stato accusato di possesso illegale di armi da fuoco e munizioni. Il Primo Ministro Nikol Pashinyan ha anche affermato che il Generale si era indebitamente appropriato di aiuti destinati ai soldati in prima linea inviati durante gli scontri del Nagorno-Karabakh del 2016. Nella sua casa, il servizio di sicurezza nazionale ha anche trovato un vero e proprio arsenale di armi e munizioni tra cui RPG-7, una collezione di auto che comprendeva veicoli e ambulanze designati per l'esercito. Inoltre, è stato scoperto uno zoo privato, in cui gli investigatori hanno trovato derrate alimentari destinate al consumo militare.
Grigoryan è sotto processo presso la Corte di Giustizia di Yerevan con l'accusa di detenzione e stoccaggio illegale di armi e munizioni, appropriazione indebita di 101.232.917 AMD, evasione fiscale pari a 1.228.176.342 AMD, uso improprio di 1.225.003.300 fondi statali AMD e l'organizzazione di appropriazione indebita di 37.101.100 beni di valore AMD accompagnata da estorsione.
Pochi giorni dopo il suo arresto (il 18 giugno 2018) gli sciacalli della Repubblica dell'Azerbaijan - forse nel tentativo di ingraziarsi le simpatie del governo appena insediato - accusò il generale caduto in disgrazia di aver partecipato al cosiddetto massacro mai avvenuto di Khojaly e di aver commesso altri crimini di guerra.
Ora a giudicare la condotta morale e professionale del generale Manvel Grigoryan potrà pensarci solo l'Onnipotente. Sta di fatto che durante la sua vita terrena egli è stato innalzato agli onori della cronaca, gettato nel fango, ha assistito alla presa di Shushi e alla sua perdita, ma anche al giorno più brutto per l'Armenia e la maggior parte dei suoi nemici.
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