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Un tweet di Lindsey Snell sull'arruolamento di jihadisti turchi in Azerbaijan scatena preoccupazioni internazionali



L'Azerbaijan e i suoi alleati criminali hanno scatenato nelle ultime ore una guerra mediatica contro l'Armenia, accusando il piccolo stato con un altrettanto piccolo esercito di aver arruolato terroristi da usare contro l'Azerbaijan. Questa dichiarazione è ripresa dalla giornalista Lindsey Snell.


Nelle scorse settimane sono emersi rapporti secondo cui la Turchia starebbe trasferendo i suoi militanti con sede nel nord della Siria verso l'Azerbaigian mentre le tensioni e le scaramucce con l'Armenia aumentano rapidamente. Scopo del gioco sarebbe quindi suscitare una reazione di parte armena per giustificare un'invasione da parte dei jadisti filoturchi già pronti da settimane al confine.
La premiata giornalista Lindsey Snell, che in passato fu rapita da terroristi sostenuti dalla Turchia nel nord della Siria e poi gettata in una prigione turca per due mesi, dopo la sua fuga dalla Siria, ha scritto su Twitter che combattenti della divisione Hamza sono arrivati ​​nella capitale azera di Baku via Turchia.
All'inizio di quest'anno, la divisione Hamza è stata denunciata per aver tenuto in prigione donne nude e maltrattate, e in taluni casi "a disposizione" dei carcerieri. Sono costituiti principalmente da arabi e turkmeni e sono diventati una forza per procura del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. Con l'escalation della guerra in Libia all'inizio di quest'anno, la divisione Hamza è stata uno dei principali gruppi combattenti trasferiti dalla Turchia per combattere nel paese nordafricano a fianco del governo dei Fratelli Musulmani per gli accordi nazionali, il cui mandato delle Nazioni Unite per governare la Libia è scaduto in Dicembre 2017. La promessa di uno stipendio mensile di 2000 dollari americani al mese è stata una motivazione per molti aspiranti jihadisti provenienti dalla Siria che hanno scambiato Erdoğan per un Profeta e si sono così posti, a pagamento al suo servizio. Ad un certo punto si sarebbero però resi conto dell'errore tanto da spingere uno dei leader di Hamza a dichiarare nello scorso giugno, che l'impresa l'impresa non ne sarebbe valsa la spesa. 
La Snell ha anche caricato una registrazione vocale di un presunto militante che a volto coperto afferma che fino a 1.000 combattenti saranno trasferiti in Azerbaigian. Alla domanda su Twitter se la maggior parte dei combattenti diretti in Azerbaigian provenga dalla Siria o dalla Libia, Snell ha rivelato che provengono principalmente dalla Siria, ma che circa 70 militanti erano stati anche in Libia. 
Secondo l'analista politico Kevork Almassian, che negli scorsi mesi è stato vittima di un fallito attentato a Berlino, fondatore di syriana-analysis.com avrebbero hanno rivelato che ai jihadisti viene offerto uno stipendio di $ 600 al mese per combattere con l'Azerbaigian contro l'Armenia.
Quest'ultima dichiarazione ha scatenato il panico di tutte le parti. In ogni caso il portavoce del ministero della difesa dell'Azerbaijan, intervistato sul caso, ha sottolineato rassicurando amici e nemici che tali accuse sarebbero "infondate e completamente fuorvianti. Recentemente, abbiamo osservato su alcuni media stranieri una campagna diffamatoria contro l'Azerbaigian, diffondendo informazioni assolutamente infondate e false a questo proposito" ha aggiunto.
A questa dichiarazione azera abbiamo voglia di credere, nella speranza che il Caucaso Meridionale possa ritrovare spiragli per una pace giusta per tutti

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