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Italia e Armenia ancor più vicine grazie alla Protezione Civile




Nella giornata di oggi un evento storico si è ripetuto dopo evento straordinario. Dopo 32 anni la Protezione Civile italiana è tornata in Armenia. Lo fa questa volta per contribuire a combattere il coronavirus, in un mondo in cui i social la fanno da padrone e convogliano e amplificano in tempo reale, sogni, pensieri ed emozioni. Nel tragico dicembre del 1988, i volontari e gli operatori della Protezione Civile contribuirono a dare speranze alle popolazioni di Gymri, che si chiamava ancora Leninakan. Fecero conoscere la cultura italiana e i valori dell'Italia di Amore, Pace e Solidarietà contribuendo a dare una spallata enorme ai muri che sarebbero caduti negli anni successivi.
Allora non esistevano né l'Ambasciata d'Italia a Jerevan né quella d'Armenia a Roma a poter guidare e convogliare opportunamente gli aiuti verso le popolazioni colpite, eppure tanto si fece ugualmente.
Oggi, inoltre, va registrata la gioia per un altro accadimento degno di nota, dopo mesi di atteggiamenti tiepidi, sosteniamo anche un impeto della vita da parte dell'account Facebook dell'Ambasciata Armena in Italia, finalmente un pensiero, agito col cuore! Grazie Ambasciata.
Dal canto suo anche l'Ambasciata italiana a Jerevan ha salutato con un post su Facebook gli 11 uomini e donne del Dipartimento della Protezione Civile giunti a Jerevan nel pomeriggio. L'intera operazione sarà coordinata sul posto dall'Ambasciata Italiana in Armenia che da tempo lavora a questo importante progetto di salvaguardia della persona umana e collaborazione bilaterale in ambito sanitario.



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