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La Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani è terminata a Bari: anche gli Armeni protagonisti



Sabato 25 gennaio 2020 si è conclusa a Bari presso la parrocchia di San Marcello la Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani. Come ogni anno la Settimana si compone di dialogo laico e preghiera, un dialogo tra pari, uniti a cercare il minimo comune denominatore della propria Fede, talvolta si tratta di una serie di azioni facili, altre volte più complesse. Essere uniti in Cristo richiede, infatti, sforzo e ricerca, significa fare un passo indietro con se stessi, nel bene e nel anche con la propria storia e identità. Tra gli argomenti che uniscono cristianamente uno dei maggiori è l'accoglienza di poveri, bisognosi, migranti. Infatti il Cristianesimo, nato in Palestina si diffuse a macchia d'olio proprio tra gli ultimi prima di divenire religione dello stato, professata con purezza dal popolo e con arroganza dai potenti che ne fecero strumento di oppressione e controllo. Oggi tra pericolo del relativismo e conseguente "pericolo islamico" e per contro del razzismo dilagante - perché ove tutto è relativo chi prima arriva meglio alloggia - ci si augura che coloro che ancora Confessano Gesù Cristo siano Uniti, o almeno "federati" tra loro. 

I partecipanti alla tavola rotonda "Ci trattarono con gentilezza"

Il Presidente dell'Associazione Armeni Apulia
Rupen Timurian 
Nell'ultimo giorno della Settima di Preghiera per l'Unità dei Cristiani del 2020 si è quindi tenuta una tavola rotonda di testimonianze legate al tema "Ci trattarono con gentilezza". L'Associazione Armeni Apulia vi ha preso parte attraverso le parole di Mariam Siranusc Quaranta, la lettura di una poesia-preghiera di Hrand Nazariantz da parte di Rupen Timurian, presidente dell'Associazione e con un intervento da parte di Angela Rutigliano Boloyan.
L'intervento di Mariam Siranusc Quaranta, figlia di Araxi Lilossian, è stato impostato sulla storia e la genesi del villaggio armeno di Bari. L'arrivo, l'insediamento, la lavorazione dei tappeti, fino agli esiti finali, mettendo in evidenza il ruolo positivo della Chiesa locale di Bari nell'intera vicenda dei profughi armeni.
L'incontro si è svolto nella sala inferiore della parrocchia di San Marcello ed è stato coordinato da don Vito Piccinonna, direttore della Caritas Diocesana di Bari-Bitonto, alla presenza del Responsabile dell'Ufficio Diocesano per l'Ecumenismo e il Dialogo interreligioso, don Alfredo Gabrielli.
Hanno preso parte alla tavola rotonda i rappresentanti della Comunità dei Copti Ortodossi di Bari, del Villaggio Triste, del centro di accoglienza "La Casatta", della Comunità di Sant'Egidio.

Una rappresentante della Comunità Copta d'Etiopia e il Responsabile dell'Ufficio Diocesano per l'Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso don Alfredo Gabrielli.

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