Le parole di Monte Melkonian tradotte in lingua Italiana
Buon Compleanno Monte |
Oggi è il giorno di compleanno di Monte Melkonian (Avo) (25 novembre 1957 – 12 giugno 1993) – Comandante, Eroe Nazionale dell'Armenia, combattente per la libertà dell’Artsakh. Ecco alcune delle sue frasi che sono diventate celebri, come modi di dire del popolo armeno, incise a lettere di fuoco nel cuore e nella mente di chi ama la Patria. Le ha scelte e tradotte il prof. Grigor Ghazaryan.
Sul voto
«Ho fatto voto di appartenere solo ad una persona, questa persona è il soldato della libertà della Patria: ... il mio obiettivo è quello di combattere per la vittoria dell’Artsakh per la quale non risparmierò neanche la mia vita: ... Ho fatto un voto... l’Artsakh non è la mia prima lotta, e sono sicuro che non sarà l’ultima...»
Sull’Artsakh
«Se perderemo l’Artsakh, volteremo l’ultima pagina della storia del popolo armeno...»
Sulla responsabilità di proteggere
«E’ una cosa normalissima che un armeno venga a proteggere la propria Patria, ciò sarebbe un diritto ma anche una responsabilità di tutti. Ciò che sorprende è che gli Armeni venuti non siano più numerosi»
Sulla nazionalità
«Tutti gli Armeni hanno dei passaporti falsi – francesi, americani… - saranno falsi, finché non saranno tutti armeni ...»
Sull’autostima
«…Credimi, non mi interessa mai se la gente mi stima o no. La cosa vitale per me è che io abbia stima di me. Senza la stima per me stesso io sarei diventato una persona perduta e miserabile. È appunto per la stima di me stesso che io agisco e vivo. Personalmente io non credo alla competizione con gli altri, sia essa competizione fisica, intellettuale o di qualsiasi altro tipo. Quello in cui io credo è la competizione con la mia propria persona. Questa è la forma più difficile e che delude le aspettative, perché è impossibile superare se stessi. Hai sempre la sensazione che puoi e devi fare meglio. Non direi che questo è un approccio completamente sano alla vita, ma ora io sono così. Che non si formi l’impressione che io mi stimo senza riserve; per niente, perché ho commesso troppi errori ed ho lasciato irrisolti troppi problemi per stimarmi davvero».
Lettera ad un amico
12.10.1986, Francia, prigione
Sui valori umani
«Il modo migliore di apprezzare i valori umani è la stima di se stessi».
Sulla via
«La nostra via era difficile, ma l’obiettivo era nobile… e la via che ci porta attraverso l’obiettivo è vittoria»․
Sulle donne (parole rivolte a Seda)
«Ci sono tre miliardi di donne nel mondo, ma non m'interessano gli altri 2.999.999.999»․
Sull’esperienza
«L’esperienza della lotta armata e le lezioni da essa tratte si devono trattare con un approccio critico poiché in caso contrario sarà difficile evitare di ripetere gli errori compiuti».
Sull’educazione
«Si devono educare le future generazioni con le idee, non attraverso le violenze».
Sullo studiare
«Il combattente non deve mai accontentarsi di ciò che già conosce. Anzi, il combattente deve studiare ogni situazione nel dettaglio e deve evitare di fidarsi delle generalizzazioni».
Sull’alfabetizzazione
«È provato che l’alfabetizzazione aumenta la precisione nell’uso del fucile».
Sull’esempio del comandante
«L'umiltà del comandante e la capacità di orientare il sottoposto con il proprio esempio personale sono le premesse per formare un soldato competente e moralmente forte».
Sulla libertà
«Si può ottenere la vera libertà solo ed esclusivamente attraverso la libertà economica».
Sulla vittoria
«La vittoria di ogni nazione è innanzitutto il risultato di unità nazionale, la quale deve essere costruita su calcoli ingegnosi».
Sul futuro
«Non brindate a me, continuate il mio lavoro».
Sul futuro
«Non brindate a me, continuate il mio lavoro».
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