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In Francia un vile attacco contro la rivista "Nouvelles d'Arménie"


Nella notte tra sabato 19 e domenica 20 ottobre 2019 i locali della redazione della rivista Nouvelles d'Arménie sono stati presi d'assalto. 
La porta di ingresso distrutta. Il risultato del furto è consistito in tre computer della redazione ed una macchina fotografica. Nouvelles d’Arménie Magazine era pronta per andare in stampa questa sera. 
La redazione della rivista ha specificato che i computer rubati non hanno particolare valore di mercato ma contenevano il modello del prossimo numero e una serie di dati sensibili (file di indirizzi, interviste ed altro ecc.). 
La redazione di Nouvelles d’Arménie è molto impegnata nella questione del Nagorno-Karabakh, nella lotta al negazionismo del Genocidio Armeno. Nelle ultime settimane gli sforzi della rivista erano concentrati sulla difesa dei Curdi contro l'aggressione turca. 
La notizia è stata diffusa via twitter dello stesso giornale e ripresa, nel colpevole silenzio generale, solo da pochissimi organi di stampa e istituzioni. Tra i primi rappresentati istituzionali intervenuti ad esprimere solidarietà - alla rivista, al direttore Ara Toranian e ai suoi redattori - si è sollevata la voce dell'Ambasciatrice della Repubblica di Armenia in Francia S. E. Hasmik Tolmajan con un messaggio su Twitter:





[traduzione: L'Ambasciata d'Armenia condanna con la massima fermezza questo spregevole attacco contro i locali di Nouvelles d'Arménie. Si tratta di un grave attacco alla libertà di espressione e ai valori repubblicani.]

Anche il Centro Studi "Hrand Nazariantz", condannando il vile atto intimidatorio, esprime vicinanza alla redazione della testata giornalistica armena di Francia Nouvelles d'Arménie.
Auspichiamo la cessazione del clima di odio armenofobo che da troppo tempo si sta diffondendo in modo subdolo in Europa foraggiato da enti ed esseri purtroppo ben noti. Le scelte talora ambigue di molti governi europei e la mancanza di una voce comune e concreta da parte dell'Unione Europea rischiano come sempre di indurre il proliferare di tali circostanze di odio raziale.

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