Armeni morti a Afrin (Siria)
Una famiglia armeni sfuggita al Genocidio Armeno perpetrato dai turchi si era rifugiata ad Afrin (Siria).
Così durante i tragici fatti del 24 gennaio 2018, nei bombardamenti ordinati dal satrapetto turco Erdogan, la Storia ha fatto i conti con quella famiglia, sterminandola esattamente un secolo dopo.
Gli aerei da guerra turchi hanno bombardato l’area di Rajo e ucciso il giovane, Rosher Konis e sua madre, Shamsa Konis, mentre la sorella Hanifa ha perso una gamba.
Il Signor Hartyom Kivork, che ha raccontato la storia della fuga dal massacro di un secolo fa, ha aggiunto che l’occupazione turca non fa nessuna differenza tra civili e militari. Una vergognosa similitudine con quanto accadeva in queste zone tra il 1915 e 1920, quando le autorità militari turche si resero protagoniste, insieme ai loro alleati tedeschi, del Genocidio contro la Popolazione Armena, con la scusa di rappresaglie militari.
La schifosa guerra di occupazione avviene col benestare delle potenze occidentali, che vedono in Erdogan una espressione dei loro interessi: 1) Turchia in posizione antirussa, come accade almeno dal Congresso di Vienna in poi, 2) Turchia tiene a bada più di 3 milioni di Siriani che altrimenti "invaderebbero" l’Europa, facendo per altro pagare a caro prezzo tale servigio; 3) quel che conta di più, imprese multinazionali e grandi capitali finanziari europei ed americani in appoggio alla satrapia del sultanetto Erdogan.... e tanto altro ancora.
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