L'elemento Armeno nell'onomastica Italiana di Cesare Poma (1920)
ritratto dello storico e diplomatico Cesare Poma (Biella, 21 marzo 1862 – Biella, 16 febbraio 1932) immagine tratta da Wikipedia.it |
Il presente saggio è tratto dalla "Rivista degli studi orientali" Vol. 8, Fasc. 1/4 (1919/1920), pp. 647-649.
Questa breve nota fa parte di un Dizionario Etimologico dei cognomi italiani che vedrà forse la luce in epoca non lontana. Come pubblicai L'element arabe dans quelques noms de famille italiens nella "Revue du Mond Musulam" (vol. XXXIV, 1917-1918) di Parigi, e The English element in Italian Surnames negli "Atti della Philological Society" (in corso di stampa) di Londra, così credo non riusciranno senza interesse questi brevi cenni ai lettori della "Rivista degli Studi Orientali".
Le menzioni di Armeni non sono scarse in Italia, specialmente meridionale. In Trinchera (Syllabus graecarum membranarum, Napoli 1865) troviamo:
armeni, greci seu et longjbardi, doc. III, n.892 Benevento
Che prova come coi Bizantini fossero venuti in Italia anche gli Armeni. Giulio Gay, L'Italia meridionale e l'impero bizantino (867-1071), Firenze 1917, p.552, scrive: "Dopo i tempi di Basilio I non sembra che gli imperatori di Bisanzio abbiano inviato nei temi italiani nuove colonie venute dai temi orientali, Nondimeno i documenti del sec. XI fanno in Bari il nome di parecchi Armeni in stabiliti e sposati. Uno dei loro preti ha sposato una donna originaria di Taranto (Cod. Dipl. Bar., n.9; IV, nn 4,9,11).
Discendono questi Armeni a quelli che sono venuti con le legioni bizantine, o bisogna vedere in essi gli immigrati attirati nel paese dagli interessi del loro commercio? Tra le ipotesi sono ammissibili.
documento dell'anno 1010/1011 (sec.XI) Archontissa, f. Armodocti ameno di Taranto, vedova di Mosei clerico armeno, si accorda con Andrea figlio di Mosei. |
Discendono questi Armeni a quelli che sono venuti con le legioni bizantine, o bisogna vedere in essi gli immigrati attirati nel paese dagli interessi del loro commercio? Tra le ipotesi sono ammissibili.
Parecchi Armeni e Armene sono menzionati nei documenti del vol. IV del Codice Dipl. Barese, secolo X:
- Cricori f. Petrosi armeni
- Sepi armeno
evidentemente per Husep
- Bartisky armena f. Moiseo Pascike et uxor que fuit Corki armeni
- Mele cler. f. Simagoni presb. et armeni
- Cricori f. Achani armeni,
tutti in doc. 4 del 990
- Moses, cler. arm.,
in doc. 9,11 del 1005 e 1011.
In doc. 4 è perfino sottoscritto in armeno:
+ ԵՍ ՅՈԻՍԵՓ ԵՐԷՑ ՎԿԱ ԵՄ (*)
documento dell'anno 900 (sec. X) con firma autografa in Armeno |
Nel doc. 77 del vol. I del Codice dipl. Barese dell'anno 1210, si parla di una casa "intus Barum in vicinio sancti Georgii de armenis". Nel Chartularium Cupersanese (di Conversano, prov. Bari) un Kyrcori [o Kircherio] è ripetutamente nominato nel doc. 32 del 1009; e nel doc. 196 del 1264 troviamo
filii qui Armenisse
che è tradotto Armenisso, masch., nel sunto del documento ma siccome uno di essi è il Giovanni de Armenissa del precedente doc. 179 (1245), deve invece un n. p. femm. cioè della madre. E nel doc. 198 del 1266 un Larentius de Armenacca.
Nel succitato Trinchera, doc. 287 del 1232 troviamo:
+ ego costantinus armenius testo (sic) sum.
Da questo nome etnico Armenius, significante uomo di origine armena, derivano i Casati dell'Italia meridionale Armeni, Armenio, De Armeniis, che Gennaro Grande (Origine dei cognomi gentilizii nel Regno di Napoli, Napoli, 1756) malamente deriva "dal gentilizio romano Arminius" (p. 291). Può aver ragione quando dal n. p. Arminio deriva il cogn. Arminio, quantunque anche questo possa essere una variante di Armenio, e ad ogni modo, se non lo è, viene certo dal nome teutonico Armenio, Erminio, rad. ermin (nome d'un semidio) come il n. p. Arminia a Pistoia, sec. XIII, è senza dubbio Erminia, e Armenellina=Ermellina (**). Così pure il cognome Armenini non ha nulla a che fare col nostro soggetto, perché è una corruzione di Armanino, dal parimenti teutonico Armando.
Trovo che, con una interazione molto cara in Italia, v'è chi si chiama Arminio Armeni, ove la supposta analogia tra nome e cognome è falsa.
L'elemento armeno si riduce quindi scarsissima cosa.
Dei frates Armenij sive de Armenia si trovano Parma nel sec. XIV.
In epoca recente sono ritenuti di origine armena i cognomi Serpos, sec. XVIII, Venezia, Mercanti fatti Marchesi dalla Serenissima, e Aganoor, sec. XIX, Padova, ritenuti oriundi della Persia, Ma, per essere Cristiani, certo Armeni persiani, anch'essi divenuti Conti.
Di origine armena eppure il cognome Ciamician: basti pensare allo storico mechitarista p. Ciamician (Ձամչեան).
Biella (Piazzo, 34), marzo 1920.
Note
(*) La sottoscrizione armena, leggibile nel fasc. I è stata trascritta nell'edizione a p.70 in caratteri latini + Yes Husep yerets vka em, accompagnata dalla nota 1: Firma armena: Ego Joseph sacerdos testor.
(**) Per converso si scrisse anche "Minias regis Ermeniae (per Armeniae) filius. Cfr. Lugano P. San Miniato a Firenze, Firenze, 1902. Nel cap. 14 del Milione di Marco Polo si tratta delle due Ermenie, la piccola e la grande.
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