Il Principe Barsegh Bebutiants (Bebutov): un eroe dell'esistenza e dell'identità armena
Figura eroica di principe soldato, per quanto purtroppo trascurato dalla critica e dalla storiografia armena è quella del Principe Բարսեղ Բէհբուդեանց in russo Василий Бебутов (Vassili Bebutov). Egli nacque l'1 gennaio 1791 a Tiblisi e morì il 7 marzo del 1858. Spesso fu descritto come georgiano, altre volte come russo, ma la sua famiglia era armena ed egli combatté con indomito valore per evitare che la cosiddetta "Armenia russa" finisse nelle mani degli Ottomani.
Il principe Bebutiants apparteneva ad un'antica famiglia aristocratica armena che si trasferì in Georgia e qui ricoprì incarichi importanti. Sin dalla più tenera età fu educato nel Collegio dei Cadetti di San Pietroburgo, in seguito prestò servizio come ufficiale nell'esercito nel russo del Caucaso e combatté contro i francesi di Napoleone Bonaparte in Livonia nel 1812.
Bebutiants studiò nel 1° Corpo dei Cadetti e nel 1809 fu arruolato nel reggimento granatieri di Kherson di stanza in Georgia. Durante la campagna turca del 1806-1812, come aiutante del generale Tormasov, prese parte a numerose battaglie contro i turchi e scaramucce con gli altipiani. Combatté durante la guerra patriottica del 1812 in direzione nord. Nel 1816 Bebutov tornò di nuovo in Transcaucasia e fu nominato aiutante di campo dei generale Alexei Yermolov.
A Yermolov prese parte a due spedizioni daghestane durante la conquista del Khanato di Qasim.
Nel 1821 fu nominato colonnello e comandante del reggimento Mingrelian Jaeger e nel 1825 governatore di Imereti. Allo scoppio della guerra russo-ottomana del 1828, come maggiore generale, si distinse nell'assalto di Akhaltsikhe e gli fu dato il comando della città, che difese con successo contro i turchi sotto Akhmed Pasha. Nel 1831 divenne comandante in capo nelle province armene, nel 1838 membro del Consiglio dell'Amministrazione Suprema dei Paesi caucasici, nel 1842 comandante di Zamość in Polonia, nel 1843 tenente generale e nel 1844 comandante in capo capo in Daghestan. Dopo aver combattuto lì per tre anni con alterna fortuna contro l'Imam Shamil, fu nominato presidente del Consiglio di amministrazione delle terre transcaucasiche nel novembre 1847, dove rimase fino allo scoppio della guerra di Crimea. Durante questa guerrà comandò un corpo dell'esercito caucasico e alla sua testa vinse il Seraskiano Abdi Pascià nella battaglia di Başgedikler il 1° dicembre 1853, contrastando così la prevista invasione turca dell'Armenia russa. Il 5 agosto 1854 vinse nuovamente a Kurukdere contto Zarif Mustafa Pasha ma non riuscì ad approfittare della disfatta dell'esercito turco e ad avanzare rapidamente verso Kars.
Incaricato della difesa della Grusinia nella campagna del 1855, dopo lo sbarco di Omar Pasha a Mingrelia, radunò rapidamente un corpo di truppe a Kutaisi e costrinse il Serdar a ritirarsi. Dopo il licenziamento di Muraviev, rimase al comando dell'esercito caucasico fino all'arrivo del principe Baryatinsky, poi tornò al suo incarico amministrativo e fu promosso generale di fanteria nel gennaio 1857.
Morì il 10 marzo 1858 a Tiflis. Il corpo è stato sepolto nella chiesa della Santa Madre di Dio a Khojivank, situata nel quartiere armeno Havlabar di Tiflis. La tomba venne distrutta durante la distruzione della chiesa
Vasili Bebutov sposò Mari Solomonov dalla quale ebbe due figli, Hovsep e Nicholas (1839-1904, maggiore generale).
Bebutov fu membro di numerose e prestigiose Società filantropiche e culturali dell'epoca come la Società Geografica Russa e della Società caucasica di agricoltura.
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