Potenze Europee in Armenia... (ma l'Italia non si espone)
Il Ministro degli Affari Esteri dell'Armenia Ararat Mirzoyan ha ricevuto il 3 novembre scorso Annalena Baerbock, Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Federale di Germania, che si trova in Armenia per una visita di lavoro.
Presso il Ministero degli Affari Esteri armeno si è svolto l'incontro tra i due Ministri degli Esteri d'Armenia e Germania, che è proseguito in formato allargato con la partecipazione di entrambe le delegazioni. Al termine dell'incontro, Ararat Mirzoyan e Annalena Baerbock hanno tenuto una conferenza stampa congiunta. Lo stesso giorno, il ministro degli Affari esteri tedesco Annalena Baerbock ha visitato il Memoriale del Genocidio Armeno e ha reso omaggio alla memoria delle vittime del genocidio, accompagnata dal direttore facente funzioni Edita Gzoyan.
Il 27 ottobre 2023 era stato il ministero degli Esteri ungherese Péter Szijjártó nell'ambito della sua visita in Armenia ad incontrare il Ministro Ararat Mirzoyan. Ricordiamo che l'Armenia aveva interrotto i rapporti diplomatici con l'Ungheria nel 2012 dopo il barbaro assassinio del tenente armeno Gurgen Margaryan, decapitato nel sonno e senza ragione dal militare azero Ramil Safarov, estradato dall'Ungheria all'Azerbaijan e Premiato come eroe nazionale dal folle Alyev per il suo inqualificabile gesto disumano e crudele.
Ancor prima la Lituania, il Canada, la Francia e il Belgio avevano espresso solidarietà all'Armenia sottoposta alle angherie dell'Azerbaijan compresa una invasione del territorio sovrano dell'Armenia nella zona di Jermuk.
Se gli stati civili stanno con l'Armenia, l'Italia continua a stringere accordi capestro con l'Azerbaijan come dimostrano numerosi articoli di stampa che nulla hanno di segreto,a che rappresentano solo una argomento di (mal) costume.
L'Azerbaijan, è bene ricordarlo, è uno stato genocidiario. Oltre a torturare, uccidere e imprigionare ingiustamente gli armeni per odio etnico mascherato con ridicole accuse giudiziarie di ogni specie, l'Azerbaijan continua le operazioni sui due opposti fronti facendo affari tanto con Hamas quanto con Israele. È toccato questa settimana al Capo di Stato della Difesa, l'Ammiraglio italiano Giuseppe Cavo Dragone, in visita a Baku, deporre una corona di fiori al Memoriale innalzato al (Dis) Onore militare degli assassini Azeri.
L'Italia continua a segnare pagine sempre più crudeli e insensate della sua storia dei rapporti bilaterali in nome di un po' di miserabile e maldetto gas, poco graziosamente venduto dall'Azerbaijan al nostro povero paese che si conferma oggi più che mai essere in balia di classi politiche ignoranti e deprecabili (di opposti schieramenti ma sempre deprecabili). All'Armenia non resterebbe che convocare ciò che resta della rappresentanza diplomatica italiana e chiedere chiarimenti, ma... mala tempora currunt!
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