La politica italiana sta mostrando interesse per la situazione in Artsakh (Nagorno-Karabakh)
Տարիներ շարունակ խորը քնից հետո Իտալիան հետաքրքրություն է ցուցաբերում Լեռնային Ղարաբաղի իրավիճակի նկատմամբ (հուսանք, որ ավելի վատ վնաս չեն հասցնի)։ Կառլո Կոպոլայի հոդվածը։
Nelle ultime ore, in seguito all'attacco contro la popolazione civile in Artsakh, (Nagorno-Karabakh) dopo anni di sonno profondo, e altrettante profonde amnesie storiche e politiche, la Repubblica italiana attraverso alcuni suoi uomini politici sta mostrando un certo rinnovato interesse per la situazione del Nagorno-Karabakh. Speriamo solo che non faccia altri danni.
In ogni caso tre i fatti salienti della giornata. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha voluto incontrare gli omologhi di Armenia e Azerbaijan, Ararat Mirzoyan e Jeyhun Bayramov, a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. A rivelarlo è stata in una nota la Farnesina. “Ho voluto incontrare oggi i due ministri, alla luce delle tensioni delle ultime ore: ho invitato l’Azerbaijan a cessare immediatamente l’azione militare”, ha detto, sottolineando la necessità di tornare ad un dialogo costruttivo per trovare una soluzione diplomatica al conflitto del Nagorno-Karabakh. “Ai due ministri ho offerto la mediazione di Roma, proponendo anche di valutare il modello di successo dell’Alto Adige”, ha aggiunto.
In seguito, come si apprende dalla Agenzia di Stampa armenpress.am anche alcuni deputati del Parlamento italiano hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui condannano l'aggressione dell'Azerbaijan contro l'Artsakh, chiedendo l'immediato cessate il fuoco, la riapertura del corridoio Lachine e la ripresa dei negoziati. I parlamentari Enrica Alifano, Stefano Borghezzi, Andrea Casu, Giulio Centemero, Susanna Camusso, Gianmauro Dell'Olio, Paolo Formentini, Marco Grimaldi, Lorenzo Malagola, Roberto Menia, Luigi Nave, Federica Onori, Andrea Orlando, Andrea Orsini, Catia Polidori, Emanuele Pozzolo, Luigi Spagnoli, Sandra Zampa hanno dichiarato in un comunicato congiunto: "Siamo molto preoccupati per il massiccio attacco contro il Nagorno-Karabakh iniziato questa mattina, che ha già provocato diverse vittime. Anche se la comunità internazionale chiede da mesi l’apertura immediata del corridoio Lachin e la proposta di un meccanismo di dialogo tra Stepanakert e Baku. Quest’ultimo sta attaccando una popolazione già stremata da un blocco delle forniture durato nove mesi. Chiediamo un cessate il fuoco immediato."
In serata ha fatto sentire la sua voce anche l'ex ministro Maurizio Lupi, leader del partito "Noi con l'Italia", il quale ha dichiarato: "Purtroppo sappiamo per esperienza in cosa può trasformarsi un'operazione ufficialmente definita antiterrorismo, che in realtà rappresenta un'occupazione militare", "L'Europa non può guardare con indifferenza un altro genocidio contro il popolo armeno, perché questo è ciò che si profila all'orizzonte. Chiedo al governo italiano di adottare misure per evitare un'escalation pericolosa, se non mortale, per i civili del Nagorno-Karabakh."
In nottata come riferito dall'Ambasciata d'Armenia in Italia, all'agenzia di stampa armenpress.am anche Piero Fassino, presidente del Comitato per il rispetto degli obblighi e degli impegni degli Stati membri del Consiglio d'Europa e membro della Commissione per gli affari politici e la democrazia del medesimo Consiglio ha dichiarato:
"Negli ultimi due anni, l'Unione Europea ha attivato il formato del dialogo, al quale hanno partecipato azeri e armeni, mostrando un desiderio di accordo, che oggi è a rischio" e ha agiunto: "Chiediamo fermamente alle autorità azerere di fermarsi e all'ONU, all'UE e all'OSCE di avviare iniziative immediate per giungere a negoziati che portino alla pace e alla stabilità nella regione del Caucaso".
Sempre nella notte sono giunte le dichiarazioni di alcuni senatori tra cui Raffaele Speranzon, Pier Ferdinando Casini e Ivan Scalfarotto che hanno fatto riferimento all'aggressione scatenata dall'Azerbaijan contro l'Artsakh il 19 settembre. Speranzon, vicepresidente dei Fratelli d'Italia al Senato, ha affermato in una sua dichiarazione: "Sono molto preoccupato per quello che sta accadendo nel Nagorno-Karabakh. Esprimo la mia solidarietà ai civili colpiti da questa nuova ondata di violenza scoppiata in queste ultime ore. Esprimo inoltre la mia preoccupazione per il popolo armeno di quella zona, con il quale nutriamo un'amicizia secolare e al quale possiamo vantare una sincera vicinanza. Bisogna assolutamente evitare che la crisi continui a causare vittime nella regione." La medesima preoccupazione è stata espressa anche dai senatori Casini e Scalfarotto.
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