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La politica europea si affretta a condannare l'Azerbaijan a parole: per ora senza strategia o sanzioni





Եվրոպական քաղաքականությունը շտապում է դատապարտել Ադրբեջանին հետևյալ բառերով. Առայժմ առանց ռազմավարության կամ պատժամիջոցների: Կարլո Կոպպոլայի հոդվածը.



"Citare il nome di Repubblica d'Armenia in un testo che non ha nulla a che fare con la Repubblica di Armenia giustifica la mia ipotesi, il mio approccio e la mia valutazione di ieri secondo cui uno degli obiettivi dell'attacco al Nagorno-Karabakh è coinvolgere la Repubblica di Armenia nelle operazioni militari". Questo è quanto affermato dal Primo Ministro Nikol Pashinyan.
Nel frattempo da più parti si alza un timido disallineamento di parlamentari europei che vorrebbero prendere le distanze dall'appoggio incondizionato dell'Unione Europea nei confronti dell'Azerbaijan. "La nostra debolezza e passività ci hanno reso complici di tutto questo" ha affermato la parlamentare francese Nathalie Loiseau durante la discussione sull'attacco dell'Azerbaijan al Nagorno-Karabakh avvenuto nella sessione della commissione per le relazioni estere del Parlamento europeo. La presidente della sottocommissione per la sicurezza e la difesa della commissione per le relazioni estere del Parlamento europeo ha definito gli sforzi di mediazione per la soluzione del conflitto un "completo fallimento". Sull'atteggiamento usato dall'Azerbaijan nei confronti degli abitanti dell'Artsakh ha parlato apertamente di "Pulizia Etnica". Infine ha confermato che "La diplomazia europea ha costantemente ignorato i segnali di allarme".
Anche l'euro deputato Lars Patrick Berg ha esortato l'Unione Europea a rivedere le relazioni con l’Azerbaijan affermando che è tempo che anche l'Azerbaijan. "Per l'Azerbaijan è davvero il momento delle conseguenze e la condanna non è sufficiente. È giunto il momento che l’Unione europea riveda le sue relazioni con l’Azerbaigian. Contrariamente all’opinione del presidente della Commissione europea, l’Azerbaigian chiaramente non è un partner affidabile. È certamente giunto il momento che l’Azerbaigian sia soggetto a sanzioni e che l’UE adotti le misure necessarie per sostenere l’Armenia. Il regime azero nel Nagorno-Karabakh ha cercato di far morire di fame gli armeni e ora spara ai civili come parte della sua politica di pulizia etnica. Basta" ha ribadito nel suo intervento. Infatti, dopo la discussione sul Nagorno-Karabakh nella sessione della commissione per le relazioni estere del Parlamento europeo, il deputato ha dichiarato di essere d'accordo con le valutazioni dei suoi colleghi che intendono frenare l'azione distruttiva dell'Azerbaijan.
L'Eurodeputato Fabio Massimo Castaldo da sempre attivissimo nei confronti della causa armena e dell'Artsakh (Nagorno-Karabakh) ha rilasciato un ampio comunicato:
"Quanto sta accadendo in queste ore nel Nagorno-Karabakh, con massicci bombardamenti da parte dell'Azerbaijan su obiettivi in territorio armeno, ci lascia inorriditi, ma purtroppo non sorpresi. Da mesi, infatti, denuncio il blocco criminale del corridoio di Lachin con il quale il regime di Baku ha impedito l’accesso di cibo, medicinali e beni di prima necessità nel Nagorno Karabakh, mettendo a serio rischio la vita alle oltre 120 mila persone di etnia armena residenti nella regione. Con l’attacco di oggi aumentano i rischi di assistere a una vera e propria pulizia etnica nella regione, e di ora in ora aumenta il pericolo di un’ulteriore escalation del conflitto che potrebbe vedere azioni offensive azere anche nell’Armenia meridionale, lo Zangesur.
Per tentare di prevenire questa situazione, nel corso dei mesi ho lanciato diverse iniziative, tra cui la più recente è una Lettera inviata alla Presidente della Commissione europea, al Presidente del Consiglio europeo, e all’Alto Rappresentante con la quale, anche grazie al supporto di 51 colleghi europarlamentari di vari gruppi politici, chiedevamo l’imposizione di un duro regime sanzionatorio nei confronti di Baku con l’obiettivo di prevenire quanto sta accadendo in queste ore. Forse, se le nostre richieste fossero state accolte in maniera tempestiva, si sarebbe potuta evitare questa tragica situazione.
L’Unione Europea non può restare inerme, ed è necessario che si prendano azioni decise e mirate quanto prima, anche alla luce dell’operato della Russia, la quale è stata informata da Baku circa l’imminenza dell’attacco e, per l’ennesima volta, ha deciso di pugnalare alle spalle gli armeni, sacrificati sull’altare delle relazioni politico-commerciali con Baku e Ankara."



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