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Alla Galleria Nazionale d'Armenia una Lectio Magistralis del prof. Francesco Gallo Mazzeo di Carlo Coppola







Ieri 3 agosto 2023 ho avuto il piacere di ascoltare, per caso - invito last minute di cui ringrazio il mio caro amico Vighen Avetis - una conferenza del prof. Francesco Gallo Mazzeo, sui temi dell'Armonia, della Modernità. Un'ora e mezza di racconti e provocazioni sull'Etica e sull'Estetica, sul Sublime. Il professore ha evitato di toccare esplicitamente il tema della Gnosi - esotericamente intesa - facile trappola in cui cadere, ma che sottendeva all'intera struttura della lectio magistralis. Il risultato è stato una grande emozione che ha mi riempito il cuore e mi ha fatto tornare alla mente i miei maestri, a cui devo tutto. Non ascoltavo una lezione così monumentale da oltre 20 anni. 
Ho sempre aspirato a quella capacità oratoria, di libertà e di concentrazione. 
Ho sempre aspirato ad essere, alla maniera di Dario Fo, un estroso mattatore. 
Ho sempre aspirato ad interrogare leggendo le risposte nel cuore delle persone a disprezzare quelle dubbie "marchette pedagogistiche" chiamate "quiz" e "test", becchime per polli indigenti. 
Ho sempre disprezzato le "Unità di apprendimento" che sono la morte di qualsiasi forma di educazione e cercano di disciplinare qualcosa che per disciplinare altro deve celare dentro di sé una "res in re", e per questo non deve e non può essere aprioristicamente disciplinato. 
Ho sempre aspirato a vomitare sui "pedagogismi" di certi miei colleghi che non sapendo nulla di nulla fanno della "didattizzazione" uno stile di vita, volendo esprimere il loro gesto metodologicamente atletico, poveri illusi, come il tuffatore di Paestum verso la morte loro e delle menti atrofizzate dei loro sodali che ahimè essi pretendono di considerare allievi e/o, pertanto, sottoposti. 
Io ho sempre ispirato ad essere un Classico e a fare cose che possano essere, esse stesse, il "Long-life-learning", insegnamenti per tutta la vita. 
Ho sempre ispirato a "per-vertere" la mente e il cuore dei miei Discepoli, del mio Pubblico, attraverso la cultura. Ciò che faccio io si chiama Educazione, induzione alla presa di coscienza, non trasferimento di nozioni o sfoggio pavoneggiante di erudizione. Io ho sempre aspirato al cambiamento delle persone, per guidarle come fanno i Maestri di vita. 
Il mio mestiere, con tutto il rispetto per chiunque, è diverso da quello dei mastrini/e dalla penna azzurra: quelli non per-vertono, quelli didattizzano e se tutto va bene piallano la mente, con i test per polli in batteria. Tutti uguali, fatti con l'arrogante stampino, stessa faccia da "didattizzatori assassini" tali che li riconosci per strada da come camminino, da come si malvestono, giro(to)ndini alla festa dell'Unità della vita. E neppure di quella hanno mai capito nulla se non i vestiti lunghi e i sandali shanti, mangiando salsicce tagliate verticalmente o provole impiccate e birre come se non ci fosse domani.
Datemi psudo-Longino e Tommaso d'Aquino, datemi Giordano Bruno, datemi Leibniz, datemi Spinoza, datemi Durkheim, Schelling e Merleau-Ponty, datemi Heidegger e Husserl. Datemi Carmelo Bene, datemi Bela Taar.
Lasciate che io possa e-ducare e in-segnare! Sono un allievo eterodosso di grandi Maestri e non un servo scemo di pessimi colleghi, come vorrebbe qualcuno.
Lungi da me il ciarpame dei didattizzatori/dittatori dei censori, dei pedanti, dei grammatici, degli ignoranti e dei violenti ideologici che impongono la loro ignoranza morale e ontologica come regola aurea scolastica per rispondere al loro stesso disordine mentale, che essi considerano quintessenza del rigore e dell'etica del lavoro.


Lezioni come quelle del prof. Mazzeo Gallo mi hanno fatto ricordare - oggi il treno ha fischiato - chi io fossi e chi siano stati per tutta la vita i miei compagni di giochi, con chi io abbia dialogato tutti i giorni non con le Diodate verghiane, ma con gli Ulisse danteschi (...perché mentre i miei compagni usavano al massimo il Castiglioni-Mariotti io usavo pretendevo di volare con il Calonghi-Georges).
Mi ha fatto ricordare a quali vette dell'Educazione degli Adulti io abbia sempre puntato. Io se vado a fare la spesa al Supermercato lo faccio tenendo nel cuore "Le notti attiche e Le rime barbare", altri tengono solo in mente quanto abbiano nel portafogli.
"Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo"
Unicuique suum.

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