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Scoperto a Metsamor (Armenia) il più antico panificio del mondo





All’interno di ciò che rimane di una grande struttura, che secondo gli archeologi ospitava vari forni per la cottura di cibi, che aveva ceduto a un incendio. 
“La farina è stata scoperta incastrata nel terreno. A prima vista sembrava cenere leggermente bruciata. Grazie ad alcune analisi abbiamo dimostrato che si tratta di farina, non di cenere”, ha riferito il responsabile e coordinatore delle ricerche prof. Krzysztof Jakubiak della Facoltà di Archeologia dell’Università di Varsavia. 
La farina aveva formato uno strato spesso diverse decine di centimetri. Si stima che nell’edificio fossero originariamente immagazzinate fino a 3,5 tonnellate di farina. Purtroppo nei corso dei secoli sono sopravvissuti solo pochi sacchi di materiale organico. Le prime risultanze hanno potuto stabilire che quella rinvenuta è principalmente farina di frumento, le quantità indicano una produzione su larga scala. Si è potuto, inoltre, riscontrare che nella regione sarebbe stata sviluppata una discreta cultura della panificazione sia per consumo domestico che artigianale. L'Armenia non è nuova a questi risultati: altre importanti quantità di farina sono state rinvenute nella fortezza di Tejszebaini (meglio nota per gli armeni col nome di Karmir Blur), risalente al regno di Urartu. 
Non va dimenticato che in area Caucasica, era impiegata anche per scopi divinatori, per questa ragione è possibile che un edificio così grande potesse avere anche utilizzi religiosi oltre che produttivi. Le dimensioni della struttura vengono indicate dagli scienziati come "sontuose", ed si è potuto rilevare che la struttura sia stata in uso dal XI secolo per circa tre secoli. Probabilmente l'edificio ricopriva funzioni pubbliche a doppia valenza civile e religiosa. In seguito assunse un ruolo quasi esclusivamente economico produttivo: uno spazio comune dove si usava la farina di frumento per cuocere il pane. Non si esclude però che questo tipo di forni pubblici avesse mantenuto almeno in parte le loro tradizioni religiose, seppure evolute nel tempo, sopratutto perché nella millenaria storia armena l'importanza del pane e dei prodotti da forno in ambito liturgico o delle credenze tradizionali è stata mantenuta viva sino a tempi recentissimi. 
A decretare la fine di questa struttura fu il crollo causato da un vasto incendio. Complessivamente l’edificio era retto da due file di 18 colonne lignee e ricoperto da un tetto a canne sorretto da travi anche esse in legno. All'incendio sono scampati solo pochi frammenti lignei e le basi di pietra delle colonne, ma attraverso queste rilevanze gli studiosi hanno potuto ricostruire in linea di massima le forme dell'edificio che appare non dissimile dalle costruzioni caucasiche presenti  nella medesima area fino a poche decine di anni fa. 
Solo qualche due mesi fa, inoltre, il prof. Krzysztof Jakubiak della Facoltà di Archeologia dell’Università di Varsavia con la collaborazione del Centro di archeologia mediterranea dell’Università di Varsavia e del Dipartimento di antichità e protezione del patrimonio nazionale dell’Armenia, aveva richiamato il mondo dell'archeologia su una tomba della tarda età del bronzo da lui scoperta a Metsamor. Su di un letto funerario ligneo erano adagiati i resti di una coppia di sposi o amanti. La tomba era addobbata con centinaia di perline, pendenti e ciondoli in oro, maioliche di provenienza diversa, tutti oggetti non locali, e una dozzina di vasi in ceramica ben conservati.
Il sito di Metsamor, fa parte di un sito archeologico di fama internazionale situato a poche decine di chilometri da Yerevan. Ciò dimostra la presenza qualificata della popolazione nell'area dal IV millennio a.C. fino al XVII sec. d.C.