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Cosa ha fatto innamorare dell'Armenia l'italiano Carlo Coppola? Dal Centro Studi "Hrand Nazariantz" alla cittadinanza della Repubblica d'Armenia




Carlo Coppola ritratto da Gevorg Perkuperkyan 
in un momento della conversazione la redazione di Armenpress


Allo scopo di accontentare gli amici non armenofoni e non russofoni propongo la traduzione in lingua italiana dell'articolo-intervista che mi riguarda apparso ieri sul sito dell'agenzia di stampa nazionale armena Armenpress https://armenpress.am/arm/news/1090012.html 
Sono onorato di essere stato accolto nella prestigiosa sede di Armenpress dalla direttrice Narine Nazaryan e dalla giornalista Karina Terteryan
Le fotografie sono del famoso fotoreporter Gevorg Perkuperkyan che ha fatto davvero un ottimo lavoro di ritrattistica cogliendo gli intensi momenti emotivi di questo colloquio.
Il mio più grande grazie va all'amico prof. Vahe Gevorgyan che ha tradotto instancabilmente per quasi 2 ore, superando la mia logorrea!
Grazie a tutti coloro che si sono prodigati per questa pubblicazione. 



Carlo Coppola
, la giornalista Karina Terterian e il prof. Vahe Gevorgyan negli scatti di Gevorg Perkuperkyan  durante la visita ad Armenpress



YEREVAN, 10 AGOSTO, ARMENPRESS. L'italiano Carlo Coppola, segretario della Associazione Armeni Apulia, fondatore e presidente del Centro Studi "Hrand Nazariantz" nella città italiana di Bari, sta cercando di rendere i problemi dell'Armenia più accessibili al mondo.
Ha visitato l'Armenia per la prima volta nel 2015 e, da quel momento, ha svolto attività filo-armene, volendo contribuire a stabilire stretti legami tra le varie strutture del mondo e l'Armenia.

Desidero che il mondo sappia che l'Armenia affronta ogni giorno nuove sfide per preservare la sua indipendenza. È importante perché il mondo capisca i problemi dell'Armenia e comprenda che l'Armenia è in conflitto con un nemico molto potente per la sua sopravvivenza.

Cosa ha fatto innamorare l'italiano dell'Armenia?

L'amore per l'Armenia è iniziato nel lontano 2001, quando ha conosciuto la cultura armena, scoprendo il poeta, giornalista Hrand Nazariantz. Carlo Coppola sottolinea che tutto ciò che fa per l'Armenia è dedicato al poeta. Secondo lui, le opere di Nazariantz sono importanti per l'Italia. Nazariantz è stato colui che ha diffuso la cultura armena in Italia. Carlo Coppola, che è co-fondatore e responsabile del Centro Studi "Hrand Nazariantz", sottolinea che Nazariantz è stato il primo a parlare del genocidio in Italia proprio mentre il Genocidio era ancora in atto e sin dal suo inizio.
Circa 80 armeni vennero a Bari per suo tramite nel 1924.

Nell'insediamento di "Nor Araks" Nazariantz fondò una fabbrica di tappeti per sostenere i compatrioti sopravvissuti al genocidio. I papi Benedetto XV e Pio XII, il re Vittorio Emanuele III d'Italia e la regina Elena Savoia, il re Farouk d'Egitto e del Sudan acquistarono tappeti da "Nor Arax". L'insediamento è stato visitato dal politico Shahan Natalie, dal Patriarca Armeno di Gerusalemme Torghom I Koushagian, dal dott. Smbat Eliazaryan, dal Patriarca Armeno Cattolico Krikor Bedros XV Agagianian e molti altri. Poco è stato conservato ancor oggi dell'insediamento di "Nor Arax": il nome e alcune abitazioni. Ma a Bari non si dimentica il nome di Hrand Nazariantz", ha specificato Coppola.


Carlo Coppola ritratto da Gevorg Perkuperkyan 
durante la conversazione con la redazione di Armenpress

 

Son giunto nella terra abitata dagli Armeni

Carlo Coppola è venuto per la prima volta in Armenia nel centenario del genocidio, per 15 giorni. Ha ricevuto la cittadinanza della Repubblica d'Armenia (per matrimonio) nel 2018. Nota che quando visita il nostro Paese, cerca di collegare gli organi pubblici e privati statali armeni con i partner italiani. Traduce articoli sull'Armenia e gli Armeni dalla stampa in lingua inglese, cercando di coprire le opinioni della stampa internazionale non solo sulla  Repubblica d'Armenia, ma anche sulla diaspora armena. Coppola aggiunge che gli Armeni semplicemente non possono odiare gli altri, sono un popolo d'Amore.
Prima di venire in Armenia, immaginavo tutto in un modo completamente diverso. Per me l'Armenia era un luogo che esisteva nei sogni di Hrand Nazariantz e di altri intellettuali come lui. Quando sono sceso dall'aereo nel 2015, arrivato per la prima volta in Armenia, ho pensato che ora sono finalmente nella terra dove vivono gli armeni. Ciò significava che l'obiettivo del genocidio non è stato raggiunto e la Turchia non ha vinto. L'Armenia, come Paese, ha le proprie strutture che hanno funzionato, stanno lavorando e continueranno a funzionare
ha affermato.


Obiettivi e prospettive

La moglie di Carlo Coppola è armena, ma lui sottolinea che non ha avuto alcun ruolo aggiuntivo nel suo amore per l'Armenia. Hanno due figli, vengono formati e cresciuti contemporaneamente nelle culture dell'Armenia e dell'Italia. Carlo Coppola crede che entrambe le culture siano importanti per i suoi figli. Carlo Coppola ha ancora molte cose che desidera fare a proposito dell'Armenia. Di recente si sta preparando per la ristampa di alcuni saggi sul cinema armeno, la musica, la storia delle comunità armene di Sicilia e Puglia in Italia.

Con i miei amici da Bari stiamo lavorando per dimostrare che una intellighenzia armena esiste nella città vecchia di Bari dal X secolo. Sottolineiamo inoltre che un documento in armeno fu redatto e firmato a Bari già nel 941. Questo è uno dei primi documenti della presenza armena in Europa. Nel 2023 vorremmo organizzare, anche in collaborazione con le autorità italiane, un evento dedicato a Hrand Nazariantz per renderlo più conosciuto anche in Armenia
ha continuato.
Negli anni '20, la città portuale italiana di Bari divenne un'isola di salvezza per alcune dozzine di sopravvissuti al genocidio armeno. I profughi armeni fondarono qui il villaggio di "Nor Arax". I compatrioti sopravvissuti furono portati in Italia dallo scrittore, personaggio pubblico Hrand Nazariantz, che lasciò la nativa Istanbul nella primavera del 1913 e con l'aiuto dello scrittore Yenovk Armen.
Nato nel 1886 (secondo altre fonti nel 1980) a Costantinopoli, il poeta armeno si recò a Parigi e Londra per attendere alla propria istruzione. Ritornò e iniziò ad essere attivo, collaborando con decine di giornali e riviste, pubblicando proprie opere e centinaia di traduzioni.
La sua ottima conoscenza dell'inglese, del francese, e successivamente anche dell'italiano gli permisero di inserirsi rapidamente nei circoli letterari e culturali d'Italia, era inoltre un cultore del appassionato di futurismo.
L'archivio di Hrand Nazariantz è sparso in varie parti d'Italia e del mondo. Ci giungono notizie delle presenza di alcune sue carte custodite anche presso l'Archivio del Catolicosato della Grande Casa Armena di Cilicia, in varie biblioteche e archivi pubblici italiani e stranieri tra cui quello del Centro Ricerche Storia ed Arte di Conversano.
Dopo la seconda guerra mondiale, Nazariantz iniziò gradualmente a essere messo da parte. Si trasferì da Bari a Conversano. Da Conversano,  nel borgo di Casamassima, dove in due anni cambiò sei appartamenti. Lo scrittore, in condizioni di estrema povertà, non poteva nemmeno pagare l'affitto. Hrand Nazariantz, membro dell'Accademia Italiana e candidato al Premio Nobel, morì in un ospedale di Bari nel gennaio del 1962.
Per preservare l'eredità del Nazariantz e divulgare le pagine poco conosciute della sua vita, nel 2011 Carlo Coppola, Cosma Cafueri, e Paolo Lopane con Rupen Timurian fondarono il Centro Studi "Hrand Nazariantz".




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