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"Stepan Demirchyan for President"? Risanerebbe 33 anni di ferite! di Carlo Coppola





In un momento di crisi della Governance per la Repubblica di Armenia, e ulteriormente dopo le dimissioni del Quarto Presidente della Repubblica Armen Sarkissian, una candidatura si pone in modo naturale fra le altre per ricoprire ruolo di Presidente. 
Si tratta della persona di Stepan  Demirchyan, figlio dell'eroe nazionale Karen Demirchyan, detto Karen il Costruttore. Karen Demirchyan - come i nostri lettori ricorderanno - fu brutalmente assassinato da un gruppo di giovani con la testa riempita di idee strambe e strumentalizzati da una parte politica che allora come adesso risiede nel parlamento armeno. Se non furono direttamente quei politici ad armare le mani degli stragisti, essi non hanno preso mai le distanze, neppure a parole, dalla strage del 27 ottobre 1999 in cui oltre a Karen Demirchyan persero la vita anche il Primo Ministro Vazgen Sargsyan, i vicepresidenti dell'Assemblea Nazionale Yuri Bakhshyan e Ruben Miroyan, il ministro degli affari operativi Leonard Petrosyan, i parlamentari Armenak Armenakyan, Henrik Abrahamyan e Michael Kotanyan.
Il sistema statale armeno, pur avendo sin da subito dichiarato gli uccisi come eroi nazionali e martiri della Repubblica, non ha mai voluto fare i conti profondamente e fino in fondo con quella strage, forse perché coloro che con le loro falsità hanno riempito la testa di quegli assassini e coperto in ogni modo i veri mandati, fanno ancora parte di quel sistema. Inoltre come abbiamo raccontato in passato alcuni dei killer che a sangue freddo sterminarono, e a loro dire "giustiziarono", Karen Demirchyan, sono morti in modo sospetto in carcere proprio quando avevano dichiarato la loro disponibilità a raccontare chi si nascondesse dietro il loro apparente atto di terrorismo. Troppi caffè alla Sindona (caffè con la stricnina o con la digitale) sono stati offerti e bevuti dopo il 27 ottobre 1999.
Per tutte queste ragioni la proposta di Stepan Demirchyan come Presidente della Repubblica di Armenia si porrebbe da sola come ottima e risanerebbe 33 anni di ferite e menzogne, costituendo anche a favore degli assassini e dei loro mandanti una forma altissima di pacificazione storica della nazione. 
Da quando è nata la Repubblica di Armenia del 1991 i veleni sparsi contro gli Armeni non allineati in tutto il mondo sono stati troppi, come se la ricerca della democrazia post-sovietica dovesse continuare a passare attraverso il metodo Berija e per i sistemi di eliminazione incrociata, delle macchine del fango propri dei sistemi statali a democrazia ridotta o controllata.
Per queste ragioni facciamo nostro l'appello  scritto e firmato per prima da Sona Arshu netsi a sostenere l'elezione di Stepan Kareni Demirchyan, leader del Partito Popolare armeno, come nuovo Presidente dell'Armenia. L'imperativo di oggi è quello di avere un presidente affidabile e coerente, rispettato dal popolo, un Padre Nobile per la Patria. 
È tempo che l'Armenia abbia alla Presidenza un armeno puro, con una biografia pulita, e le idee coerenti che si prodiga per il bene della Causa Nazionale, un presidente realmente democratico, che abbia ricevuto e possa vantare non solo una discendenza nobile e solida, studi internazionali, ampia visione della realtà nazionale e internazionale, ma che sappia tenere la barra dritta. 
Il Presidente della Repubblica d'Armenia, se l'Armenia è davvero una Repubblica Parlamentare e democratica, deve  prodigarsi, con tutte le sue forze, per il bene dei cittadini, per il mantenimento dell'Unità della Patria, per il progresso e la dignità culturale, morale e l'implementazione materiale del popolo armeno. Allo stesso tempo un presidente della Repubblica di Armenia non deve cedere alla trappola dell'orgoglio e del nazionalismo immotivato, alle fantasie di grandezza a cui solo i pazzi e bambini possono ancora credere. Un Presidente della Repubblica di Armena deve fare i conti con la realtà attuale e non deve e non può mettersi i panni di Tigrane il Grande o degli invincibili Sparapet che spesso sono stati raccontati in modo molto diverso dalla loro verità storica. Come ha affermato il quarto Presidente dell'Armenia, Armen Sarkissian, l'errore più grande della storia armena recente è stato quello di aver iniziato a credere alle leggende "che noi stessi avevamo raccontato" e che impediscono qualunque progresso reale dell'Armenia nel mondo. Gli Armeni hanno bisogno di un Presidente della Repubblica sotto cui l'Armenia possa rifiorire.
Sul piano politico non dovremo dimenticare che Stepan Demirchyan ha sconfitto Robert Kocharyan alle elezioni presidenziali del 2003 con una stragrande maggioranza di voti, ma per il bene del paese e per evitare una guerra civile è stato costretto ad accettare la frode elettorale.
Robert Kocharyan, ha sequestrato la Presidenza. Se ricordate, la Corte Costituzionale aveva anche scoperto che le elezioni erano state truccate, ha annunciato che dopo un anno si sarebbe tenuto un referendum sulla sfiducia, ma Kocharyan ha insistito ed è rimasto alla presidenza, nessun referendum è stato discusso e votato. Ora è il momento di correggere l'illegalità commessa contro Stepan Demirchyan tanti anni fa․ Restituiamo al vero proprietario i voti ricevuti dal popolo e saniamo finalmente quell'ingiustizia del passato.
Il popolo aveva votato per Stepan Demirchyan nel 2003. Se oggi ci fossero pubbliche consultazioni popolari per l'elezioni del Presidente della Repubblica d'Armenia, il popolo darebbe di nuovo il massimo dei voti a Stepan Demirchyan. 
Stepan Demirchyan parla fluentemente 3 lingue, non ricicla danaro, non occulta proprietà private, è ancora stimato in molte parti del mondo. A livello culturale e morale la sua famiglia, il fratello, la moglie, le figlie sono da sempre noti e sotto i riflettori della Storia Armena. Anche la maggior parte della stampa armena che in questi anni 33 anni è stata controllata direttamente e indirettamente dalle élite politiche in carica, ha sempre fatto di tutto per interessarsi in qualunque modo di Stepan Demirchyan e della Sua Famiglia - a partire dalla madre Rima recentemente scomparsa - convergendo spontaneamente sulla sua figura per praticare uno spazio di libertà.
Per tutte queste ragioni Stepan Kareni Demirchyan sarebbe un degno candidato alla Presidenza della Repubblica di Armenia.


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