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Il Comico Saverio Raimondo si è scusato con la Comunità Armena


Qualche giorno fa durante la seconda semifinale di Eurovision Song Contest, un programma che è da sempre una accozzaglia di esperienze e una babele assoluta il conduttore Saverio Raimondo avrebbe ironizzato sul fatto che in questa edizione del festival l'Armenia non è stata presente dopo aver perso la guerra con l'Azerbaigian, non avendo i soldi per partecipare all'evento. Il suo atteggiamento, pur facendo parte del personaggio, è apparso sopra le righe e molti telespettatori, non solo Armeni a dire il vero. In moltissimi sono rimasti inorriditi per la faciloneria di questa affermazione, lanciata, ne siamo certi senza malizia ma con la superficialità estemporanea non di chi si nutre di caviale beluga, ma di chi non ha mai, per sua fortuna, affrontato la morte in guerra di parenti o amici e sopratutto di chi non ha mai subito le persecuzioni continue di un nemico visibile ed invisibile dentro e fuori dal campo di battaglia. Immaginiamo solo se per un instante gli Armeni si fossero presentati a Eurovision, nella stessa manifestazioni in cui partecipavano gli Azeri. Avremmo rischiato un nuovo 31 agosto 2012 quando in Ungheria l'ufficiale azero Ramil Safarov, introdottosi negli alloggi armeni decapitò senza alcuna motivazione, se non l'odio etnico, il povero tenente armeno Gurgen Margaryan che dormiva nella sua branda. 
Dopo una conversazione accorsa ieri sera con il comico Saverio Raimondo così ci ha scritto oggi pomeriggio:

Gentile Carlo, questa la mia dichiarazione scritta, per la comunità:

Inviato da Saverio Raimondo Oggi alle ore 18:29

Egregi, Riguardo alle parole da me pronunciate durante la diretta della seconda semifinale dell’Eurovision in merito all’assenza dell’Armenia dalla competizione, sono desolato di aver recato offesa, giacché non era certo mia intenzione. Il mio tono irridente, sicuramente parte del mio personaggio, non era volto a sminuire la gravità delle ragioni dietro a questa assenza, bensì a sottolinearne la grottesca assurdità: da pacifista trovo infatti che ogni conflitto bellico, oltre che dolorosissimo e spesso ingiusto, sia anche assurdo e grottesco per la violenza e le sue conseguenze. Il tono grottesco, proprio perché ironico, era volto ad esprimere la sproporzione drammatica dell'evento; questo era il mio intento. Ma prendo atto di non esserci riuscito, evidentemente non mi sono espresso bene, e di questo sono davvero molto dispiaciuto. Sarà mia premura precisare quanto sopra anche nella diretta di stasera. Vi sarei grato se voleste condividere questo mio messaggio con tutta la vostra comunità, alla quale colgo l'occasione per augurare Pace e prosperità.


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