Pierpaolo Faggi l'accademico padovano che studia l'Armeno
Pierpaolo Faggi, classe 1949, è vicentino e ha insegnato Geografia umana all’Università di Padova e in altri Atenei, italiani e stranieri. Oltre alle responsabilità istituzionali presso UniPD (Direzione di Dipartimento, Deleghe Rettorali, Senato Accademico, Presidenza di Corsi di Studio), ha coordinato il Master Erasmus Mundus in “Sustainable Territorial Development – SteDe”, con Università europee, brasiliane e africane.
I suoi interessi di ricerca hanno riguardato il rapporto uomo-territorio (questione ambientale, territorializzazione idraulica, sviluppo sostenibile) nella «diagonale arida», dal Senegal all’Asia Centrale, su cui ha coordinato gruppi di lavoro e di ricerca nazionali e internazionali.
Il prof. Faggi è autore di un centinaio di pubblicazioni, in sedi editoriali nazionali ed internazionali e nel 2018 ha ricevuto il prestigioso premio Galileo Galilei, uno dei riconoscimenti culturali più importanti d’Europa e indiscusso punto di riferimento per la promozione della cultura italiana.
Il premio, nato nel 1962 per intuizione del glottologo pisano Tristano Bolelli, contribuisce da 57 anni a diffondere il prestigio della cultura e della scienza italiana nel mondo, e viene conferito a studiosi stranieri che si occupino di argomenti inerenti alla civiltà italiana come archeologia, letteratura e lingua, storiografia, arte, della musica, del pensiero, della scienza, del diritto e dell’economia. Dal 2006 il Premio viene conferito anche a studiosi italiani che si siano distinti nelle scienze della natura, ovvero fisiche, mediche, geografiche, dell’ingegneria, della terra, chimiche, agrarie e biologiche.
Da alcuni anni, "collateralmente ma non troppo" - come sostiene lui stesso - si dedica al camminare come esperienza territoriale, soprattutto nella regione pedecaucasica e nei Balcani.
Durante queste peregrinazioni il prof. Faggi si è dato il tempo e il modo di continuare ad imparare e a 72 anni studia con zelo l'armeno tanto da cimentarsi con profitto anche in alcune piccole prove di traduzioni letterarie.
Il primo esperimento portato a termine e approvato dal suo docente di lingua armena, il prof. Grigor Ghazaryan dell'Università Statale di Yerevan, è una poesia di Hamo Sahyan, inedita in lingua italiana, Dopo il temporale:
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