Appello del Presidente Armen Sarkissian alla concordia civile in Armenia
Cari Compatrioti,
oggi, nel momento in cui non abbiamo ancora superato le conseguenze della guerra contro l'Artsakh, nel momento in cui abbiamo migliaia di vittime e feriti, nel momento in cui continuano ad esserci gravi minacce regionali, siamo, purtroppo, di nuovo in una situazione estremamente esplosiva, che confligge con la nostra statualità, rischiando di generare conseguenze imprevedibili e ciò può portare a perdite irreversibili.
C'è una legge marziale nel paese. La minaccia esterna è reale: una dichiarazione di cessate il fuoco non è un trattato di pace. Ci sono molte sfide per l'Artsakh e l'Armenia.
Invito tutti - enti statali, forze dell'ordine, forze politiche, tutti i cittadini - a mostrare moderazione e buon senso. Ogni parola o azione sconsiderata aumenta la tensione e rende più profonda la crisi.
Non cedete alle provocazioni, astenetevi dagli appelli all'odio e all'intolleranza. Il nostro popolo non può permettersi di dividersi, ogni tentativo di destabilizzare lo Stato o mettere in pericolo lo Stato deve essere respinto.
Agite incondizionatamente nel quadro della Costituzione.
Riaffermando il ruolo dell'Istituzione Presidenziale come organo di equilibrio, ho deciso di prendere urgenti finalizzati ad allentare le tensioni e trovare modalità di risoluzioni pacifica della situazione vigente.
Scuotere il Paese sarà un insulto alla memoria di migliaia di nostri figli morti in guerra.
Chiedo a tutti voi di essere vigili, sobri e sobri.
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