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Incontro on line del Caffè Letterario "Il '900 secolo di eccidi": da S. Pietro Vernotico una finestra sul mondo


Nel pomeriggio di ieri il "Caffè Letterario di San Pietro Vernotico" ha proposto e realizzato una web conference sul tema "Il '900 secolo di eccidi". L'incontro serrato e incisivo ha visto protagoniste le autorità della Repubblica Armena in Italia, l'Arcivescovo Metropolita di Lecce, e il sindaco della città avv. Pasquale Rizzo, il quale ha indirizzato all'Ambasciatore e al Console Pietro Kuciukian saluto della Comunità locale. Nel suo intervento il sindaco ha fatto menzione della squisita lettera con la quale S. E. Tsovinar Hambardzumyan ha voluto ringraziare San Pietro Vernotico per la sensibilità mostrata verso le sofferenze degli armeni e ha dato notizia, per contro, anche di un messaggio di disappunto giunto al Comune da parte delle autorità della Repubblica dell'Azerbaijan. Infine ha invitato l'Ambasciatore, il Console e tutti coloro che erano collegati a visitare la città. Il primo cittadino ha, infatti, ricordato la coraggiosa delibera del Consiglio Comunale approvata all'unanimità, su proposta del consigliere Raffaele Martina, mediante la quale la più alta assise cittadina auspica un riconoscimento della Repubblica de facto dell'Artsakh (Nagorno Karabakh) ed il riconoscimento del diritto all’autodeterminazione del popolo armeno. L’ambasciatore, che ha dichiarato di apprezzare molto l'evento, ha ringraziato dell’accoglienza il "Caffè Letterario" ed il Comune di San Pietro Vernotico e tutti gli intervenuti per la vicinanza e la sensibilità dimostrata verso la storia del popolo armeno perseguitato, sottolineando a sua volta l’importanza della memoria e la fiducia nella giustizia internazionale. 
Alla conferenza ha preso parte, con un videomessaggio a causa di pregressi impegni istituzionali, l’Arcivescovo Metropolita di Lecce, il barlettano mons. Michele Seccia, il quale ha ricordato quanto accaduto agli Armeni e il continuo rischio che la perdita dei valori umani e morali provochi persecuzioni confronti dei popoli anche nel presente. Tra tutti i questi i popoli di fede e civiltà cristiana una riferimento particolare è stato fatto agli armeni primo popolo a riconoscere il Cristianesimo come religione di Stato. 
Il consigliere comunale Raffaele Martina ha, invece, dialogato con il prof. Carlo Coppola, presidente Centro Studi "Hrand Nazariantz" in collegamento da Bari e conoscitore del mondo e del popolo armeno. Entrambi hanno presentato il letterato armeno Hrand Nazariantz e le sue opere, soffermandosi sui temi armenofobia e dell'armenofilia. L’incontro è stato seguito anche da molti armeni sparsi per l'Italia e il prof. Coppola si è collegato capo della comunità armena, Rupen Timurian, oltre alla famiglia Lilosian, Dario Rupen Timurian da Bari. Ha preso parte al collegamento da Milano anche il dott. Pietro Kuciukian, Console Onorario dell’Armenia in Italia, che da anni si prodiga per la salvaguardia delle popolazioni povere dell'Artsakh contribuendo a curare personalmente i bambini più indifesi. 
Un excursus storico sulle cause geopolitiche dei tanti eccidi perpetrati nei confronti degli Armeni, Ebrei, Cambogiani e dei tanti altri popoli, a volte dimenticati, è stato il tema trattato con perizia e competenza dall’avv. Domenico Valletta. Al termine della conversazione il Console, apprezzando l'operato e l'organizzazione dell'evento ha ricordato le differenze tra i termini "eccidio" e "genocidio". L’incontro via web è stato moderato dal prof. Luigi Molfetta, presidente del "Caffè Letterario", che ha sottolineato la necessità del "ricordo" di tutti gli eccidi e la ferma condanna di chi li provoca. Nel corso dei suoi interventi il prof. Molfetta ha anche presentato il libro “ Pulizia di classe “ – Il massacro di Katyn - di Victor Zaslavsky, storico russo dissidente, che ha saputo cercare, trovare, leggere, capire e pubblicare con dati inconfutabili il massacro di 22mila soldati polacchi per mano dell’Unione Sovietica nel 1940. La conference si è conclusa con l’ascolto degli inni nazionali di Italia e dell’Armenia.

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