I Turco-Azeri si impegnano nel trasferimento delle popolazioni turcomanne dalla Siria all'Artsakh
L'Asse del Terrore composto da Azerbaijan, Turchia e mercenari dello Stato Islamico starebbe mettendo a punto una nuova offensiva, quella del ripopolamento indotto e sovvenzionato delle zone dell'Artsakh che uno scellerato trattato di Pace ingiusta ha concesso all'Azerbaijan.
È quanto emerge da un articolo apparso ieri sul media Afrinpost.net. Il giornale sempre molto assiduo e puntuale nel registrare fatti ed informazioni di tale portata ha riferito di aver appreso dalle sue fonti che le autorità turche di occupazione in Siria avrebbero recentemente aperto due uffici nel centro della regione curda occupata di Afrin, nel nord della Siria, per reclutare famiglie che desiderino registrare i loro nomi in preparazione di un probabile trasferimento nella regione (Nagorno Karabakh) Artsakh, con l'obiettivo di fissare un insediamento permanente nelle aree occupate dall'esercito azero dopo le battaglie con l'esercito armeno.
Le medesime fonti avrebbero confermato che il primo ufficio è ubicato nella sede del People Credit Bank, nella parte antica di Afrin, che l'intelligence turca ha trasformato nella sua base logistica, mentre il secondo ufficio si trova nella sede della ex Ronahi Press, nel quartiere nuovo della città, che è anche un centro dell'intelligence turca. È stato quindi indicato nello stesso articolo che entrambi gli uffici stanno assistendo a un'affluenza di numerose famiglie di origine turca, in particolare provenienti dalla provincia di Homs. Gli uffici sarebbero, inoltre, gestiti da due agenti reclutatori ben noti a livello internazionale.
Il primo agente tale Abu Tharwat, impiegato dell'intelligence turca, proviene dalle campagne di Azaz, gestisce il primo ufficio, mentre il secondo sarebbe diretto da tale Khiru, un turcomanno proveniente da uno uno dei villaggi del distretto di al-Ra'i. Costoro, inoltre, promuoverebbero il piano in coordinamento con le milizie islamiche che ospitano tra le loro fila numerosi turcomanni armati.
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