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La guerra per procura [poesia di Carlo Coppola]



"Prima di invocare la Pace andate a vedere 
come ci sterminano ad uno ad uno poi prendete la vostra Pace, 
prendete il vostro Dio e la vostra Misericordia e....
fatene ciò che volete." 
(dicono quelli che stanno al sicuro 
ma le ultime quattro parole sono molto più volgari).

Voi che siete scappati da quella terra
e ve ne state in comode case europee
in cui il wc sta nella stessa stanza dove c'è un lavandino 
e anche una doccia, dove avete anche il bidet,
Voi che avete mogli e mariti europei su cui alzate la voce,
a cui imponete le vostre prepotenze etniche,
figli a cui non avete insegnato la lingua che continuate a dire "sacra",
Voi non avete alcun diritto di dire ad altri di andare alla guerra!
Voi non avete alcun diritto di inneggiare alla guerra,
Voi non avete alcun diritto di parlare di Martirio,
Voi non avete alcun diritto, 
Voi vi siete salvati a prescindere.
I vostri cugini e cugine, nipoti, fratelli, zii sono in guerra, 
Voi no!

E Voi intellettuali, mufloni di scrivania,
chattatori folli, fedayyin da poltrona,
critici bizzarri buoni per qualunque occasione,
Io non vi autorizzo, Io non vi autorizzo, Io non vi autorizzo
a proferire ancora una sola falsa parola, 
retorica della guerra, sicumera di ideologie anacronistiche,
bassofondo delle idee, spazzatura del pensiero contemporaneo.
Il vostro dire è immondizia e vuota sovversione.
Le vostre idee sono morte, anche se siete giovani,
puzzano di naftalina e di piscio di vecchi,
di vomito da sbornia perenne.

Voi che combattete una guerra per procura,
Voi nelle vostre stanze in penombra dietro una tenda,
Voi che non siete in grado di soffiarvi il naso
se il fazzoletto non è stato prima da altri tirato fuori dalla scatola,
Voi che aborrite i governi passati che vi han fatto mangiare 
ed inneggiate ai nuovi leader per avere un piatto di ministra nuova
e magari nuove posate, 
e un nuovo bicchiere,
e una nuova bottiglia di pessimo vino 
magari europeo...

....vorrei scagliare anatemi contro di Voi e la vostra progenie.
Ma mi Fermo, Voi restate il perenne cancro di questa terra!

Un giorno farete finta di piangere morti che non vi appartengono,
raccoglierete l'omaggio del mondo, 
mentre altri, come me, faranno finta di dimenticare chi voi siate,
la vostra storia di mezze calzette la trasformerete
nell'epico trionfo di una bugiarda generazione,
aspettando che altri, figli d'altri, e non vostri
vadano in guerra
per impugnare, voi, di nuovo, la penna come un pugnale e
cantare il canto di "Comm'è bello lu murire acciso"...
degli altri, certamente, ma mai il Vostro.


Commenti

Unknown ha detto…
IL turco miete-E al morbido tiranno/Manda il fior de l'elleniche beltà/I monarchi di Cristo assisteranno/ Bianchi eunuchi a l'arèm del Padiscià 1897

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