Il Consiglio Comunale di Ginevra ha approvato una risoluzione che tutela la popolazione dell'Artsakh
Il 7 ottobre il Consiglio comunale di Ginevra ha approvato una risoluzione sulla condanna dell'aggressione militare in corso dell'Azerbaijan contro la Repubblica dell'Artsakh (Nagorno Karabakh), riconoscendo il diritto del popolo dell'Artsakh all'autodeterminazione e chiedendo al governo federale di congelare i beni della famiglia Aliev in Svizzera.
La risoluzione è stata approvata con 49 voti favorevoli, 18 astenuti e 2 voti contrari. Il testo della risoluzione è stato presentato grazie alla collaborazione tra Anna Barseghian, Arnaud Moreillon, Pascal Holenweg, Bénédicte Amsellem-Ossipow e altri.
La risoluzione, che è stata sottoposta al dibattito degli 80 membri del consiglio comunale, si intitola “Gli armeni del Nagorno Karabakh hanno diritto alla vita e all'autodeterminazione”. Il testo della risoluzione fornisce una panoramica storica del conflitto del Nagorno Karabakh, sui massacri di Sumgait, Baku e Kirovabad, nonché sui recenti attacchi di luglio dell'Azerbaijan ai confini dell'Armenia. La risoluzione fa anche riferimento alla continua aggressione azero-turca contro l'Armenia e il Nagorno Karabakh lanciata dal 27 settembre, condannando i crimini contro la popolazione civile, chiedendo al Consiglio comunale di fare il massimo per mantenere tutte le disposizioni del diritto internazionale umanitario, a partire dalla Convenzione di Ginevra cui l'Azerbaijan non ha mai aderito e che rispetta nel proprio ordinamento né civile né militare.
L'adozione della risoluzione ha un valore simbolico oltre che pratico in quanto oggi 8 ottobre 2020 il ministro degli Esteri azero Jeyhun Bayramov si trova a Ginevra, dove è previsto un incontro con i copresidenti del Gruppo di Minsk dell'OSCE.
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