Le fake news azere sono pericolose: attenzione 1/2
Le frasi minacciose dell'Ambasciatore della Repubblica di Azerbaijan in Italia - un stato autocratico e dittatoriale più giovane della Coca-cola, senza passato, senza storia, senza cultura ma creato artificialmente all'inizio dell'Unione Sovietica allo scopo di impedire all'Armenia di aggregare i propri interessi nazionali ed etnici dopo il genocidio del 1915 - ancora una volta non fanno breccia. Le illazione di Sua Eccellenza l'Ambasciatore, portano solo alla disinformazione volta a generare nell'opinione pubblica mondiale, confusione e sconcerto.
Gli Azeri - assassini di notte, massacratori di donne e bambini, tagliatori di nasi e violentatori di vecchie - scappano davanti pavidi davanti agli eserciti nemici fino ad abbandonare sul campo i loro stessi generali
Gli Azeri non rispettano e non aderiscono alla Convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra e sono maestri di inganno e disinformazione lanciata a mezzo stampa, spargendo polpette avvelenate, gratuitamente o a pagamento nella stampa sui media di tutto il mondo.
Essi non sono in grado di rispettare alcun accordo di Pace, o promessa fatta o stretta di mano, sanno solo approfittare delle difficoltà del nemico, come la pandemia da COVID-19. Non possiamo non notare la loro mano di corruttela neppure nel fatto che l'Armenia fino a questo momento continui a stare nella lista nera dei paesi da cui l'Italia impedisce l'accesso.
Gli Azeri sono arrivati al punto da bombardare da soli la loro stessa popolazione civile pur di darne la colpa all'Armenia. Questa mattina la portavoce del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Armenia Anna Naghdalyan ha completamente negato l'accusa proveniente dal Ministero della Difesa dell'Azerbaigian rivolta all'Armenia di aver bombardato la regione di Dashkesan dell'Azerbaigian lanciando missili e droni dalla regione di Vardenis della Repubblica di Armenia.
L'Azerbaijan cerca una scusa, con l'appoggio sicuro della Turchia con molte connivenze internazionali, e corruttele di vario livello, per far entrare in Artsakh i miliziani ex Daesh (ISIS) - lo stato islamico famoso per aver portato morte e distruzione in Siria - nella Repubblica de facto dell'Artsakh e compiere un nuovo genocidio della popolazione civile armena.
Il loro sogno è quello di continuare dove Talat, Enver e Cemal avevano fallito, il completo annientamento etnico della popolazione civile armena.
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