Ancora fake news: L'Italia non è filo-Azera
Vorrei inviare un messaggio a tutti quegli Armeni che da bravi "presunti intellettuali", da falsi conoscitori dell'opinione pubblica italiana in queste ore si permettono di dare giudizi duri e lapidari sull'idea dell'Armenia nella stampa italiana.
Spesso si tratta di tricoteuses scosse per la guerra in corso che continuano a sostenere, in modo assai ignorante che la stampa italiana sia tutta a favore dell'Azerbaijan.
Nulla di più falso. La maggior parte dell'opinione pubblica italiana non legge le notizie che riguardano la politica internazionale, e se qualcuno è interessato ai conflitti di politica locale è solo perché ha un preciso riscontro morale o affettivo verso tali conflitti. Il problema non riguarda solo l'Italia ma tutta l'Europa e la maggior parte del mondo civilizzato.
La politica estera dell'Armenia ha a disposizione pur bravi ambasciatori e funzionari, ma non è in grado, ancora oggi, di produrre interessi economici significativi. La causa non sono gli ambasciatori, che spesso, poverini, si affannano a far quadrare i conti ed, al contempo, anche le relazioni basate, nella maggior parte dei casi, sul loro grado di personale simpatia o antipatia o carisma nei confronti dei gerenti degli stati presso cui svolgono le missioni diplomatiche.
Coloro che si occupano dell'Armenia in Italia sono pochi "matti": qualcuno perché innamorato follemente dell'Armenia e del popolo armeno come me. Io ci sono arrivato attraverso l'Amore per un poeta, Hrand Nazariantz, e di qui ho costruito relazioni interpersonali amicali, di stima ed anche familiari. Altri si sono imbattuti nell'Armenia per caso nei loro studi di altro genere, ed oggi il solo sapere dove sia e cosa sia l'Armenia, per un italiano, è il frutto dell'amicizia o di una parentela con una persona di origine armena, altrimenti è il vuoto o il silenzio. L'Armenia come l'Azerbaijan non esistono altrimenti su nessuna cartina nella geografia della percezione. Poi ci sono gli Armeni di origine, che hanno con il loro passato familiare un atteggiamento di accanito amore o dolore sordo e sopito che passano, nel DNA, ai loro figli. In ogni caso la maggior parte di coloro che si occupano di Armenia in Italia lo fanno con un rapporto di valore pari almeno ad 1:100000 ovvero ogni armeno o filo-armeno compie un lavoro di diffusione della cultura armena pari a quello di diecimila persone in media.
Per questa ragione stanotte vi propongo un'intervista chiarificatrice, perché la maggior parte delle persone che dicono fesserie, non guardano la tv italiana. Anche io mi ero perso questa intervista che ho reperito grazie alla mia amica Ruzanna che vive ad Arezzo, ragazza di raro acume e sensibilità intellettuale.
Si tratta di un'intervista ad Alberto Negri, giornalista di politica internazionale del noto quotidiano italiano "Il Manifesto" che oggi ha anche pubblicato anche un importante articolo sull'argomento dal titolo: La guerra dimenticata fra azeri e armeni Casella strategica dell’eterno Grande Gioco
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