TRACCE Fotografia in viaggio tra Italia e Armenia
In tempi di pandemia non capita spesso di leggere di progetti d’arte che fanno del viaggio e dell’incontro un punto di partenza. Durante l’emergenza, mentre il senso del nostro mondo globalizzato crolla inesorabilmente, il motto è “torni a casa chi può”, attraversando a volte oceani e continenti interi; per molti, però, la casa è nel paese in cui sono emigrati e che, bene o male, li ha accolti. È in questi tempi di crisi che le connessioni tra i paesi, le famiglie lontane e le culture divengono tracce profonde ma poco visibili, come le radici di ogni individuo.
L’artista Patrizia Posillipo, in direzione ostinata e contraria, ha appena intrapreso un viaggio complesso, inseguendo queste tracce tra due paesi che da secoli sono legati da un rapporto e un dialogo ancestrali: l’Italia e l’Armenia.
In un momento delicato in cui l’Armenia è duramente colpita dal Covid-19 e l’Italia, nonostante le difficoltà interne, è tra le prime a mandare aiuti in supporto armeno, il legame tra questi due paesi si fa più vivido di sempre e il progetto di Patrizia Posillipo risuona pieno di speranza.
“Tracce” è l’ultimo progetto del programma di arte pubblica “Opere Vive”, che abbiamo avviato nel 2018 in collaborazione con la curatrice Isabella Indolfi, con l’obiettivo di creare un ponte tra la cultura contemporanea Italiana e quella Armena.
dichiara l’Ambasciatore Vincenzo Del Monaco alla guida dell’Ambasciata d’Italia in Armenia, promotore del progetto.
“TRACCE - Italia Armenia” è un viaggio da ovest a est, da nord a sud, attraverso le principali regioni italiane e armene, alla ricerca delle connessioni ancora vive tra i due paesi. Luoghi e volti racconteranno questo intenso legame, fatto di scambi culturali, artistici, scientifici e commerciali.
Il viaggio di Patrizia Posillipo è partito dall’Italia, seguendo precise coordinate storiche e culturali grazie al contributo scientifico dello studioso di cultura armena Prof. Carlo Coppola, il quale ha fornito una fitta mappa di luoghi e persone da rintracciare. Patrizia Posillipo si è messa sulle orme nascoste di gente comune che porta con sé bagagli di oggetti e storie personali; migranti che non conoscono confini e lasciano tracce del loro passaggio o del loro permanere; identità che si formano nell’intreccio di radici culturali profonde ed eterogenee.
Fotografa dalla straordinaria sensibilità, Patrizia Posillipo ha realizzato progetti come “Nomadi” e “Africa del Nord”, che raccontano culture e luoghi con sguardo acuto, impiegando il mezzo fotografico per esplorare in profondità lo spirito di un luogo o la trama di un volto. I veri soggetti delle sue fotografie sono le storie che ogni persona racconta attraverso gli sguardi, i gesti, i luoghi o gli oggetti scelti per farsi ritrarre. In questo progetto tra Italia e Armenia, le persone sono tracce viventi della cultura che si portano dentro, testimoni e creatori dell’incontro tra due Paesi molto simili per cultura, religione e carattere.
L’occhio fotografico di Patrizia Posillipo è come una carezza; esso non si appropria dell’immagine, né si limita a registrare ma, grazie al tempo concesso dalla tecnica del ritratto in posa, si mette in stretta relazione con i soggetti, nell’intento di coglierne il carattere e il sentimento. È questo il senso di un agire quasi antropologico che riesce non solo a documentare le trasformazioni delle comunità e delle persone, ma anche a catturarne i paesaggi interiori, ergendoli a metafora poetica del dramma e della bellezza di identità in continuo cambiamento.
sono le parole della curatrice Isabella Indolfi.
Le prime foto scattate in Italia mostrano volti dai fieri tratti armeni come quello di Rupen, uomo dallo sguardo intenso quanto la sua storia, ritratto a Bari tra i tappeti di cui il suo paese di origine è grande produttore. Non solo volti, ma anche oggetti e simboli possono raccontare storie; allo stesso modo l’alfabeto armeno dischiude un mondo, come traspare dal particolare di uno degli antichi manoscritti armeni custoditi nella biblioteca del Collegio Armeno a Roma.
Il progetto “TRACCE - Italia Armenia” sarà completo quando il viaggio potrà proseguire verso l’Armenia, alla ricerca degli italiani che vivono lì o che hanno contribuito alla vita culturale del Paese. Una installazione pubblica nella capitale armena e un catalogo realizzati dall’Ambasciata d’Italia in Armenia, restituiranno alle comunità e al pubblico le emozioni e le storie raccolte durante il viaggio.
progetto di Patrizia Posillipo
realizzato grazie al supporto dell’Ambasciata d’Italia in Armenia a cura di Isabella Indolfi
Con il contributo scientifico del Prof. Carlo Coppola
PATRIZIA POSILLIPO_Biografia
A meno di sei anni, mette in posa e scatta foto alle sue bambole con una reflex manuale: la fotografia, che per i suoi familiari, per quanto interessante, è un lavoro, in lei si trasforma in passione che asseconda studiando fotografia allo IED di Roma, conseguendo al CRAF di Spilimbergo il Master in Cultura della Fotografia, laureandosi infine come designer presso la facoltà di architettura della Seconda Università degli Studi di Napoli. Durante il percorso formativo, studia ed incontra nomi illustri della fotografia, quali Gianfranco Arciero, Italo Zannier, Charles Henri Favord, Anne Cartier Bresson, Walter Rosenblum, Erich Hartmann.
Negli anni, collabora con fotografi italiani e stranieri di rilevanza internazionale dando il proprio contributo a riviste specializzate come la rivista Cinema Sessanta diretta dal prof. Mino Argentieri. Per anni é titolare dello studio Posillipo. Lavora per la C.E.I. e il Ministero dei Beni Culturali Ecclesiastici come responsabile per la ripresa fotografica e l’archiviazione delle immagini. Realizza video multimediali per la PEUGEOT Italia e per altre aziende. Parallelamente, esplora percorsi di ricerca artistica individuale e collettiva, venendo rappresentata negli anni da diverse gallerie e attualmente da IPERCUBO.
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