Attività e beni appartenenti agli Armeni vengono vandalizzati in tutto il mondo

Dopo l'esilarante marmellata di albicocche armene, non autorizzata, al mercato di Mosca numerose sono le aggressioni ben più cogenti e gli atti vandalici contro le attività pubbliche e le proprietà di cittadini armeni in tutto il mondo. 

Macchine bruciate davanti alle ambasciata armena in Germania, vetrine di negozi armeni presi d'assalto e vandalizzati in vari Stati, sprangate alle e sassaiole contro autovetture con targhe personalizzate con simboli armeni. 

Chi ne è responsabile di tutto questo? Come sempre i signori nessuno, come sempre degli zeri! Noi stessi avvertiamo la pesantezza del clima di armenofobia. 

A salvaguardarci da questa odiosa percezione, in questo caso, è la nativa cittadinanza italiana e la convinzione che se qualsiasi cosa ci dovesse accadere i nomi e cognomi dei colpevoli sono scritti ancor prima che commettano alcun misfatto. Confidiamo che questo sia un deterrente. Fosse anche solo un graffio all'auto per quante siano le menzogne che possano inventare, le loro bugie avrebbero gambe così corte da non poter neppure girare un solo isolato senza essere identificati. 

Ma guai se chi avesse consentito con la propria pusillanimità queste azioni, colposamente e vigliaccamente, se ne appropriasse dei frutti come di un vessillo da portare in processione. A costoro non consentiamo e non consentiremmo di definirsi martiri.

Così accade in Ucraina che persone non identificate prendano di mira e tentino di incendiare i caffè armeni. 

L'Unione degli Armeni dell'Ucraina in un comunicato apparso su ANALITIKAUA.NET, giornale della Diaspora Armena in Ucraina,  ha dichiarato:

Consideriamo l'incendio doloso dei caffè, i cui proprietari sono rappresentanti alla comunità, come un tentativo di coinvolgere la comunità nei processi politici.  

Condanniamo fermamente ogni manifestazione di violenza e raccomandiamo di osservare la legge e di non coinvolgere la comunità nei processi politici.  

La direzione dell'organizzazione è in costante comunicazione con le forze dell'ordine e confida su una rapida e proficuo svolgimento delle indagini.