Festa della Repubblica Italiana a Yerevan: il 4 giugno in scena Orbis di Daniele Spanò
Come ogni anno in tutte le istituzioni della Repubblica Italiana fervono i preparativi per i festeggiamenti del 2 Giugno, che grazie all'impulso del Presidente Carlo Azelio Ciampi è tornata, da quasi un ventennio, ad essere ricorrenza centrale nel calendario repubblicano.
Ricordiamo - ad uso dei nostri lettori non italiani - che si tratta di una festa dalle alterne fortune. La prima celebrazione della Festa della Repubblica Italiana si tenne il 2 giugno 1947, mentre nel 1948 si ebbe la prima parata in via dei Fori Imperiali a Roma dinanzi al Capo dello Stato neoeletto Luigi Einuadi, che prendeva il posto di Enrico De Nicola.
A causa della crisi economica degli anni settanta "per contenere i costi statali e sociali" la Festa della Repubblica, con legge n. 54 del 5 marzo 1977, fu spostata alla prima domenica di giugno, con la conseguente soppressione del 2 giugno come giorno festivo ad essa collegato. Solo nel 2001, in un'ottica di valorizzazione dei simboli della Repubblica - quali il Tricolore, l'Inno Nazionale e lo Stemma della Repubblica - la festa fu nuovamente fissata alla sua data originaria.
A causa della crisi economica degli anni settanta "per contenere i costi statali e sociali" la Festa della Repubblica, con legge n. 54 del 5 marzo 1977, fu spostata alla prima domenica di giugno, con la conseguente soppressione del 2 giugno come giorno festivo ad essa collegato. Solo nel 2001, in un'ottica di valorizzazione dei simboli della Repubblica - quali il Tricolore, l'Inno Nazionale e lo Stemma della Repubblica - la festa fu nuovamente fissata alla sua data originaria.
Quest'anno anche l'Ambasciata Italiana a Yerevan si mobilita, ad uopo, con numerose iniziative e, accanto alla tradizione, l'Ambasciatore S.E. Vincenzo del Monaco ha scelto di continuare a dare ampio spazio alla cultura e alla diffusione dell'Arte Italiana moderna e contemporanea. Così dopo i fasti del Manierismo Veneto e del Barocco Romano proposti negli scorsi mesi, continua l'attenzione per le arti visive e le avanguardie contemporanee che lo stesso ambasciatore aveva scelto come mezzo privilegiato della Settimana della Lingua Italiana alcuni mesi or sono. Questa volta il progetto è un'istallazione - arte contemporanea, dunque - proposta in uno dei più raffinati contenitori del genere che si possano trovare al mondo, il Cafesjian Museum Center nel complesso museale di Cascade, nel centro della capitale armena.
Di Orbis, questo è il nome dell'istallazione è autore e ideatore Daniele Spanò, classe 1979, tra i più rappresentativi artisti contemporanei italiani. Il progetto è curato da Isabella Indolfi.
Tra le tante collaborazioni, questo grande evento, che si terrà il 4 giungno dalle 20,00 alle 23,00 oltre alla partecipazione Cafesjian Museum - che festeggia il suo decimo anniversario di attività - vi sono il patrocinio morale del Teatro dell’Opera di Jerevan, e infine all’allestimento tecnico della HD Studio LLC.
Come sempre il processo di elaborazione artistica di Spanò avrà quale asse concettuale portante lo studio dei luoghi, la sua esplorazione, la materialità e l'indagine dei motivi artistici in esso domaninanti. Quella proposta da Spanò non è solo video arte ma nasce dall'idea di una Arte Totale (Gesamtkunstwerk) - nata con Athanasius Kircher e ripresa da K. F. E. Trahndorff e R. Wagner a Bayreuth - una sorta di eterno prometeico come mo mostra Aleksandr Skrjabin.
Dunque, nell'opera di Spanò si apre un panora sensoriale, guadato dalla colonna audio di Franz Rosati - apprezzato autore di musica contemporanea - che alternerà forme e dimensioni dalla bimensionalità agli elementi stereoscopici, aggettanti in uno spazio alternato da pieni e vuoti, effetti sonori profondi e ipnotici.
Di Orbis, questo è il nome dell'istallazione è autore e ideatore Daniele Spanò, classe 1979, tra i più rappresentativi artisti contemporanei italiani. Il progetto è curato da Isabella Indolfi.
Daniele Spanò, artista contemporaneo |
Come sempre il processo di elaborazione artistica di Spanò avrà quale asse concettuale portante lo studio dei luoghi, la sua esplorazione, la materialità e l'indagine dei motivi artistici in esso domaninanti. Quella proposta da Spanò non è solo video arte ma nasce dall'idea di una Arte Totale (Gesamtkunstwerk) - nata con Athanasius Kircher e ripresa da K. F. E. Trahndorff e R. Wagner a Bayreuth - una sorta di eterno prometeico come mo mostra Aleksandr Skrjabin.
Dunque, nell'opera di Spanò si apre un panora sensoriale, guadato dalla colonna audio di Franz Rosati - apprezzato autore di musica contemporanea - che alternerà forme e dimensioni dalla bimensionalità agli elementi stereoscopici, aggettanti in uno spazio alternato da pieni e vuoti, effetti sonori profondi e ipnotici.
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