"Il vecchio enigmatico" di Hovhannes Tumanyan per la prima volta in lingua italiana
Ancora un ricordo di Hovhannes Tumanyan in occasione dei 150 anni dalla sua nascita. Questa volta la memoria è affidata alla traduzione dell'Italianista e amico prof. Grigor Ghazaryan.
Iniziamo con breve racconto che non risulta essere mai stato tradotto in lingua italiana; il titolo originale è Խորհրդավոր ծերունին la traduzione qui presentata è inedita ed è datata 25 marzo 2011:
Il vecchio enigmatico
di Hovhannes Tumanyan
Traduzione di Grigor Ghazaryan
“Sei tu?”, mi disse, accarezzandomi la testa, e continuò per la sua via, senza fermarsi.
“Da dove mi conosci, vecchio?”
“Dal giorno in cui sei nato”.
“Allora mi conosci!”
“Conoscevo anche tuo padre sin dalla sua infanzia”.
“Mamma mia, davvero?...”
“Ho visto anche tuo nonno, ah, che birichino ch’era da bambino.”
“Hai visto mio nonno quando lui era bambino?”
“Beh, ma da bambino il tuo bisnonno era più vivace”.
“Hai visto anche mio bisnonno?”
“Sì, sì, sì, sì, ti sei stupito. Ma ho visto anche i nonni dei loro nonni...”
“Allora, se è così, vecchio mio, raccontami per favore, che tipo di uomini erano, che cosa sai su di loro?”
“Che tipo di uomini?... Anche loro erano persone come te. Così – sognavano i tuoi sogni, nutrivano grandi, grandi speranze... All'inizio si sentivano incoraggiati: si sentivano incoraggiati dalle loro speranze e illusioni, e poi le perdevano una a una lungo la strada. Alcuni si scoraggiavano presto, si accasciavano, mentre gli altri venivano su con più fermezza e perseveranza, finché a un certo punto non cadevano esausti e... Ah, quanto ho riso di loro!”
“Accidenti, poveri nonni!!”
“Ma ho visto anche le loro passioni d’amore, ho visto i giochi dei loro bambini svegli e li ho sentiti balbettare per la prima volta, ho partecipato alle loro feste, ho unito la mia voce alle grida delle loro vittorie, ho servito le loro virtù e atti generosi...
“O buon vecchio!”
“Sì, erano con me. Hanno fatto un po’ di strada con me; uno entrò nel cimitero il primo, l’altro mise la sua testa canuta un po’ avanti - uno giovane, l’altro già vecchio, uno a colpi di spada, l’altro di pazzia... Tutti i tuoi antenati hanno camminato con me e ognuno di loro si è fermato in un posto.
“Dai, quanto sei grande!?!”
“Grande! – sono l’inizio di ogni cosa che puoi vedere, sono dinanzi a ogni pensiero che ti passa, mi trovi sotto ogni sasso che sollevi, e ogni morto che trovi, l’ho sepolto io.
“E vai ancora così veloce che non posso raggiungerti”.
“Sì, sì, sì, sì, sei stanco?... vedo che ormai lascio anche te. O, tu sei invecchiato presto... Vieni, vieni...!!”
“Aspetta, vecchio, mi hai consumato la forza, l’energia, son stanco, non ce la faccio a proseguire.
“Vieni, vieni...!!”
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