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Storia di Teodora l'Armena Imperatrice Bizantina e Santa


Teodora nacque all'incirca nell'anno 815 nella regione della Paphlagonia e la sua famiglia paterna era di origine aristocratica armena. 
I nomi dei suoi genitori furono riportati nel corpus delle cronache bizantine successive a quella cronaca iniziata da Teofane il Confessore
I nomi dei genitori erano Marinos, un drungarios (alto ufficiale dell'esercito bizantino) e Theoktiste Phlorina. Alcuni genealogisti moderni, tra cui Cyril Toumanoff e Nicholas Adontz, hanno suggerito un legame della famiglia di Teodora con il nobile clan armeno dei Mamikonyan. Secondo Nina Garsoïan, scrive, però, nel dizionario Oxford di Bisanzio, che, tuttavia, "per quanto attraente, questa tesi non può essere dimostrata per mancanza di fonti". Infatti, taluni genealogisti attribuiscono tale ascendenza a Marinos, ritenendolo figlio di Artavazd Mamikonian. Artavazd, a sua volta, aveva guidato la grande ribellione armena contro il califfato abbaside che fu duramente repressa con la battaglia di Bagrevand nel 775, dopo di che la famiglia perse il potere e molti dei suoi membri trovarono rifugio a Bisanzio. Altri componenti certi della famiglia di Teodora erano i fratelli Bardas e Petronas e tre sorelle: Kalomaria, Sophia e Irene. Irene sposò Sergios, fratello del patriarca Fozio I di Costantinopoli
Secondo questa interpretazione anche, Manuele detto l'Armeno, uno dei principali generali dell'imperatore Teofilo, era suo zio e realisticamente questi avrebbe potuto ad introdurre Teodora alla corte imperiale.
Nell'829, Teofilo successe al trono. Aveva sedici anni e non era sposato. L'anno seguente la sua matrigna, Euphrosyne, decretò la grande ricera di una consorte per il giovane imperatore. Le possibili spose da ogni regione giunsero a Costantinopoli, tra esse cui Teodora. La grande cerimonia della scelta della sposa ebbe luogo nel maggio 830 e Teodora fu scelta per diventare imperatrice, probabilmente dalla stessa sua nuova suocera. Il matrimonio ebbe luogo il 5 giugno 830, nella cattedrale di Santa Sofia. Euphrosyne presto si ritirò in un convento e Teodora rimase l'unica a detenere il titolo imperiale.

Dopo il matrimonio con l'imperatore la vita coniugale di Teofilo e Teodora non fu priva di problemi sia pubblici che privati perché i fratelli di lei in più d'un'occasione avrebbero abusato del loro rapporto di parentela con l'imperatore. La stessa Teodora - secondo gli immancabili detrattori - si sarebbe impegnata oltremodo in affari privati. 

Durante il suo matrimonio portò a Teofilo cinque figlie e due figli, il più giovane dei quali sarebbe divenuto l'imperatore Michele III.
Teofilo restava, però, un iconoclasta, mentre Teodora rimase fedele alla venerazione delle icone che teneva nelle sue stanze nel palazzo imperiale. Una leggenda racconta che un servitore la vide venerare le sue icone e la riferì all'imperatore. Quando suo marito l'affrontò per questo, ella riferì di aver semplicemente "giocato con le bambole".  Due delle sue icone sono tuttora conservate nel monastero di Vatopedi sul Monte Athos e vengono chiamate "Bambole di Teodora". Sono esposte ogni anno la domenica alla venerazione dei fedeli.
Si dice che Teodora sia intervenuta per salvare l'iconografo Lazzaro Zographos da ulteriori torture da parte del marito. Non è chiaro se le loro convinzioni religiose opposte abbiano portato anche ad una seria frizione nella coppia. Sta di fatto che il 20 gennaio 842 Teofilo morì all'età di circa ventinove anni. 
Prima della morte di Teofilo, Teodora partorì 7 figli:
  • Costantino, co-imperatore da c. 833 a c. 835.
  • Thekla (831 circa - dopo l'867). Ricevette il titolo di Augusta e la sua immagine appare in conio durante la reggenza di sua madre. Più tardi esiliata in un monastero da suo fratello Michele. La stessa sorte toccò anche ad Anna (nata circa 832), Anastasia (nato verso l'833) e Pulcheria (nato verso l'836) esiliate dal fratello Michele in monastero in Gastria.
  • Maria (c. 838 - c. 842). Promessa sposa di Cesare Alessio Mosele. Morì, però, all'età di quattro anni.
  • Michele III (19 gennaio 840 - 23 settembre / 24 settembre 867), che successe come imperatore. 
Dopo la morte del marito, Teodora fu reggente per suo figlio Michele. Scavalcò la politica ecclesiastica di Teofilo e convocato un Concilio affidandone la guida al Patriarca Metodio. La venerazione, ma non il culto, delle icone (immagini di Gesù Cristo e dei santi) fu infine ripristinata e il clero iconoclasta deposto.
Resse il governo ​​governo con mano ferma e giudiziosa; rimpinguò le casse dello stato e dissuase i Bulgari dal tentativo di invasione. Tuttavia, va registrato anche fu durante la sua reggenza che iniziò una vigorosa persecuzione dell'eresia Pauliciana o Bogumilita.
Per dedicarsi alle questioni della reggenza trascurò l'educazione del figlio Michele, la cui formazione fu affidata a Bardas, fratello di Teodora e allo stesso modo portatore dell'eredità dei Mamikonian.

Le reliquie incorrotte di Santa Teodora l'imperatrice sono conservate nella Cattedrale della Santissima Theotokos Speliotissis a Corfù. Esse vengono portate in processione la prima domenica della Grande Quaresima. In questa data si festeggia, infatti, il Trionfo dell'Ortodossia di cui Teodora fu sostenitrice ad oltranza utilizzando tutte le prerogative di controllo della religione e della religiosità tipiche degli imperatori bizantini.

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