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La riforma dei dicasteri armeni: alcune riflessioni


Oggi, che la gente ripone assoluta fiduciosa nelle decisioni del Primo Ministro e nella sua squadra è naturale che sia il Primo Ministro a determinare le principali scelte per lo sviluppo del paese. 

Ad ammetterlo è l'ex Ministro della Diaspora Hranush Hakobyan in un'intervista al quotidiano «Զարթոնք» in Libano. Nella medesima sede la Hakobyan ha anche espresso la propria volontà di domandare al premier Pashinyan di non chiudere il Ministero da lei fondato.

Dal canto nostro abbiamo una serie di proposte da suggerire al Primo Ministro Nikol Pashinyan prima di tutto la creazione di un Ministero per gli Affari Interni il cui capo delegato abbia anche la delega di vicepremier e che si occupi anche delle riforma protezione civile, abbia le deleghe all'ordine pubblico interno, con funzioni di Capo della Polizia. 

Suggeriamo, inoltre, la creazione di un Ministero delle Attività culturali che abbracci vari campi del sapere tra cui: la ricerca scientifica e innovazione tecnologia, le attività di formazione della persona in generale e della gioventù in particolare.

Un Ministero della Giustizia al quale dovrebbe essere delegato anche l'impegno della riforma pubblica amministrazione armena. 

Un unico Ministero Economico potrebbe sovrintendere agli aspetti economici e finanziari dello stato con il preciso scopo di attrarre gli investimenti stranieri e gestire il loro corretto utilizzo interno, costituire un piano di sviluppo adeguato e sinergico con tutti gli altri settori, volto ad individuare  le aree strategiche e le priorità in maniera da non disperdere gli eventuali capitali in entrata.

Un altro ministero per le Risorse Territoriali potrebbe occuparsi invece degli aspetti di sviluppo agricolo, tutela ambientale, implementazione e sviluppo energetico e dei trasporti in stretta correlazione tra le diverse parti del territorio.

Un ministero degli Affari logistici si dovrebbe interessare del rafforzamento della protezione civile e delle situazione di emergenza oltre che degli aspetti militari e strategici per il mantenimento della pace.

Infine un Ministero per i Rapporti con gli altri stati dovrebbe contenere oltre alle necessarie indicazioni di politica estera anche i necessari rapporti con la Diaspora. I rapporti con la Diaspora sono soprattuto un problema di linea di governo. Se l'Armenia intende mantenere i rapporti con le sue millenarie comunità diasporiche non può farlo in modo ambiguo ma le intese devono essere chiare e palesi alla luce del sole. Solo così il pluripremiato decennale cerchiobottismo potrà divenire una opportunità altrimenti la repubblica armena rischierà di trovarsi stratta in una morsa di convenienze fino a più totale isolamento.

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