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In difesa del giuslavorismo armeno: il caso di Rouben Kachatryan


Non amo gli zoo ma nel mondo ci sono ottimi professionisti che hanno trasformato queste strutture in luoghi di accoglienza e cura degli animali. Uno di questi è Rouben Kachatryan ed è attualmente direttore presso lo Zoo di Yerevan.
Nelle scorse settimane è stato costretto a comminare provvedimenti disciplinari nei confronti di alcune persone che non rispettavano standard e orari o che mantenevano comportamenti non conformi alle regole dei propri contratti di lavoro che da tempo erano imboscate nell'amministrazione dello zoo di Yerevan. 
Ora, il 17 novembre nel clima pre-elettorale armeno - ruffiano, come tutti i climi pre-elettorali di qualunque democrazia che si rispetti - i licenziati protestano e accampano scuse di ogni genere per farsi difendere da qualcuna delle forze politiche in campo, e per attirare verso il proprio caso le simpatie di chi quasi certamente si avvia a conquistare la maggior parte dei seggi disponibili in Parlamento. Inoltre uno di essi che si è posto a capo della protesta contro Khachatryan cerca in tutti i modi di screditarne da tempo la personalità desiderando di prenderne il posto, nonostante non ne abbia le competenze. La stessa persona ha, inoltre, sempre per ripicca, grazie a potenti appoggi politici montato un caso di presunto malaffare. Rouben Khachatryan avrebbe fatto abbattere alcuni animali ammalati provenienti dallo zoo privato del generale e politico Manvel Grigoryan, arrestato in estate, e affidati in custodia giudiziaria alla gestione allo zoo di Yerevan, inoltre avrebbe chiamato per la cura di altri di questi degli specialisti internazionali con cui da anni collabora e che sono da tempo finanziatori dello suo zoo. Avrebbe quindi preferito l'equipe di ricercatori internazionali ai ricercatori armeni.
Conoscendo la serietà di Rouben Khachatryan ci sentiamo di suggerire alle forze politiche che intendono difendere a spada tratta i lavoratori e le loro giuste pretese di esaminare bene la situazione, Prima di sposare qualunque causa comprendano le ragioni in base degli uni e degli altri in base alla legge vigente nella Repubblica di armenia. Discernere la situazione dirimendone gli aspetti nelle sedi più opportune amministrative nei modi più costruttivi per entrambe le parti. 
Il direttore dello zoo di Yerevan - come d'altronde tutti i suoi familiari, stimati professionisti in ambito artistico cinematografico e musicale - è personalità apprezzata in Armenia e all'estero. Sarebbe quindi un vero peccato se l'Armenia perdesse uno zelante professionista nel settore dell'accoglienza e della cura degli animali all'interno degli spazi e luoghi di ricovero. La polemica sarebbe, dunque, una pura strumentalizzazione politica per eliminare Rouben Khachatryan, che come altri sono stati insediati dal precedente governo. 
Leggiamo sgomenti di questa strumentalizzazione e invitiamo la Repubblica di Armenia a dotarsi al più presto di un esaustivo e puntuale codice di Diritto del Lavoro che sia in grado di far fronte a fatti come questo che hanno interessato negli scorsi mesi tanti altri professionisti e direttori di pubbliche strutture. 
Bandi più chiari e trasparenti per l'assegnazione degli incarichi di direzione delle istituzioni pubbliche da un lato e norme giuslavoristiche più difficilmente oppugnabili dall'altro, creeranno certamente un minor numero di tensioni ed il rispetto del Lavoro tanto da parte del datore di lavoro - che rappresenta lo Stato -quanto dei lavoratori dipendenti.

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